PREMIATA FORNERIA MARCONI - NUOVO
SOUND - NOVEMBER 1975
La Premiata Forneria Marconi
in copertina sulla rivista musicale “Nuovo Sound”
nel novembre del 1975.
Nuovo album “Chocolate Kings”,
nuovo cantante “Bernardo Lanzetti”, e
tour in Giappone.
Di tutto un Pop…
Wazza
Reportage di Armando Gallo per
"Ciao 2001"
Forneria Marconi, in pieno tour
mondiale per l'uscita dell'album "Chocolate Kings", arriva per la
prima volta in Giappone. Tra interviste, promozioni, passaggi televisivi e
concerti a Osaka e Tokio, sono impegnati per 20 giorni. Fu un vero trionfo,
sempre seguiti da agguerriti fans giapponesi amanti del prog italiano. Nel
corso del tour gli fu consegnato il disco d'oro. Franz in omaggio ai
giapponesi, si esibiva sempre suonando con il kimono. Ma questo tour, fu
ricordato anche per la famosa storia del "basso volante" di Patrick
Djivas, raccontata da Franz Di Cioccio, nell'ultima data del tour, il 29
novembre 1975.
Franz racconta: << L'episodio
più bello della tournée giapponese ha visto Patrick come protagonista. Era
l'ultimo concerto di Tokio e La gente era in delirio. Ci chiesero un bis, poi
un altro. La gente non andava più via, allora decidiamo di fare il 'Poseidon',
un pezzo che riservavamo per i finali dei concerti più caldi. Consisteva in una
serie di accordi che crescevano sempre più, fino ad ottenere una specie di
estasi sonora molto coinvolgente. Era una performance monumentale, un'apoteosi.
Eravamo molto eccitati perché era il nostro secondo concerto consecutivo in
città e, come nel primo, c'era stato sold out, il tutto esaurito. La gente era
veramente in visibilio. Avevamo un fan club, avevamo preso un disco d’oro,
insomma eravamo straconsiderati. Allora, in quella atmosfera di sfegatato
gasamento Patrick, al culmine del 'Poseidon', diede l’ultima botta, si sfilò il
basso e, secondo i canoni del rock, lo lanciò in aria. Alzò gli occhi per
esibirsi in una presa al volo ma... venne accecato dai fari. Il basso cadde
rovinosamente per terra. Patrick rimase per un attimo di ghiaccio: il basso
costava allora tre milioni, che all’epoca erano una cifra considerevole, ma
poi, preso dall’euforia urlò: "Chi se ne frega!". Prese il basso e lo
lanciò in platea. Il concerto a quel punto era davvero finito. In camerino però
Patrick era un po' pensieroso. Come il proverbiale coccodrillo piangeva sul
latte versato. "Che stronzata..." diceva, "si era rotto però...
si poteva anche rimettere a posto. Va bene fare la rock star, però ... In quel
momento arrivarono due persone del servizio di sicurezza che, rivolgendosi a
Patrick dissero: "Senta, c’é un ragazzo qui fuori... sta aspettando, cosa
dobbiamo fare? Lo stanno... lo stanno portando via." "Ma cosa é
successo?" chiese Patrick. "Beh insomma... abbiamo recuperato il suo
basso." "Ah bene, portatemelo qui." "No guardi, deve venire
fuori lei perché questo ragazzo non lo vuole lasciare. Se lo tiene stretto e
non lo vuole mollare." "Va bene" disse Patrick, "allora
portatemi qui il ragazzo. Ne parliamo." "Veramente é fuori in
ambulanza. Se rivuole il basso deve venire con noi. "In pratica il
poveretto, che aveva preso il basso in testa, si era ferito. Era fuori,
sdraiato sul lettino, attaccato allo strumento come una cozza alla scogliera.
Quando Patrick lo vide, si impietosì e... gli lasciò il basso. In fondo quel
ragazzo se lo era proprio meritato.>>
Ieri sera, il Teatro Alcione di Verona ha ospitato un
evento memorabile: il concerto di Bernardo
Lanzetti. Accompagnato dalla sua band e sostenuto da una voce
potente e ricca di virtuosismi, Lanzetti ha condotto il pubblico in un
emozionante viaggio musicale attraverso i decenni.
Partendo dagli anni ’60, ha rievocato i suoi esordi con gli
Acqua Fragile, fino agli anni gloriosi con la Premiata Forneria Marconi
(P.F.M.). La serata è stata impreziosita da interpretazioni di brani iconici di
Bob Dylan, Creedence Clearwater Revival, The Animals, Steely Dan, Procol Harum
e molte altre leggende del rock e del blues.
Un artista straordinario, capace di fondere tecnica e
passione in ogni nota.
I video del concerto sono disponibili sul mio profilo
Facebook:
Un grande artista, cantante,
compositore e sperimentatore, in oltre 50 anni di carriera è stato a fianco di
innumerevoli artisti internazionali, ha girato il mondo, è stato cantante della
PFM e degli Acqua Fragile. Torna a calcare i palchi con un nuovo tour
internazionale, accompagnato dalla sua band al completo.
Music is more
than a background track. It's a journey. An enigma. A world. This is a space
for sound archaeology. We don't just listen; We explore the ambitious epics of
progressive rock and decode the mind-blowing textures of psychedelic rock.
Forget simple album reviews; we conduct expeditions into the lore and music
theory behind every 17-minute masterpiece and every forgotten B-side. From the
revolutionary studio magic of Pink Floyd to the controlled mayhem of King
Crimson, we explore the rich history of music and the legendary tradition of
bands that defined an era of classic rock. This is not a simple musical
analysis; It's a journey through the most creative period of 70s music,
complete with stunning visuals and deep storytelling. Consider it a music documentary for
your mind.
Nella terza parte di un viaggio che presenta le migliori voci
del rock progressivo, si scopre una lista di "10 vocalisti progressive rock incredibilmente talentuosi".
Tra i dieci anche un italiano, Bernardo
Lanzetti.
Lanzetti, come evidenziato nel video a seguire - PROG ROCK
Singers! (Pt. 3)" [04:12]-
ha portato una voce vibrante e teatrale al progressive rock italiano. La sua
vocalità, caratterizzata da un'impronta che attinge sia all'opera che al rock,
lo ha reso un artista unico. La sua abilità nel passare da frasi delicate a
esplosioni emotive ha dimostrato la sua versatilità e passione, consolidandolo
come un vocalist di grande talento nel genere.
OVVIAMENTE È IN BUONA COMPAGNIA NELLA SEGUENTE VALUTAZIONE!
Bernardo Lanzettisi è presentato a Casalmaggiore, sua
città natale, per il consueto concerto annuale presso "Gli Amici del
Po", con varie novità.
Una nuova band, quella del suo spettacolo "Master
Poets", una "special guest", la violinista classica Catherine
Montavon, e un brano inedito, in italiano, eseguito in modalità unplugged.
Nel 1972 vengono notati da Franco Mamone, che li volle come
"gruppo spalla" nel lungo tour con la Premiata Forneria Marconi.
Aprirono anche per molti artisti stranieri… Soft Machine, Alexis Korner,
Tempest, Curved Air, Uriah Heep, Audience e Gentle Giant. Con gli Acqua Fragile
incide i primi due dischi, prima dello scioglimento avvenuto nel 1975. Franz
Dondi, insieme al batterista Pier Emilio, entra nei Rocky's Filj, con cui
girerà il mondo accompagnando molti artisti di musica "leggera", come
Bobby Solo E Iva Zanicchi.
Sabato 12 luglio scorso, arrivato nella piazza di Tuoro, sul
Trasimeno, per sentire l'amico Simone cantare e suonare, ecco che mi viene
incontro l'inglese Joseph che mi confida di possedere i primi due album dell'Acqua
Fragile! Grande emozione!
Tristemente riporto che Luca Giuliani, valente pianista e compagno di avventure musicali fin dal 2014, in occasione di un mistico evento rock ad Assisi, è venuto improvvisamente a mancare la scorsa settimana.
Domenica prossima, 29 giugno avremmo dovuto suonare e cantare ancora insieme.
Sabato 7 giugno a Pecetto di Valenza, nuovo episodio targato Beggar’s Farm, in quella zona di conforto per
la band che è l’Alessandrino.
Un momento speciale targato LILT (Lega Italiana Per La
Lotta Contro I Tumori), e quindi utilizzato, anche, per raccogliere fondi nel
corso di un concerto totalmente gratuito.
È stata anche l’occasione per ricordare Vittorio De Scalzi,
che proprio a Pecetto, il 2 luglio del 2022, tenne il suo penultimo concerto,
22 giorni prima di lasciarci.
Ma la band capitanata da Franco Taulino non si è
esibita da sola in questa occasione e, come spesso accade – non solo in questo
contesto – il frontman, l'ospite, il nome illustre è risultato Bernardo
Lanzetti: inutile ricordare il suo curriculum!"
Luogo deputato alla manifestazione un magnifico centro
sportivo, un verde totale che ha contribuito a creare la giusta atmosfera in
una serata di inizio estate, con un clima particolarmente clemente.
E proprio nel centro di un campo di calcio è stato allestito un
palco degno dell’evento.
Un set misto, quello che propongo a seguire, atto a contenere
il passato musicale di Lanzetti, le esperienze più importanti del gruppo di
casa e, soprattutto, frammenti di New Trolls, tanto per omaggiare il suo musicista
simbolo.
Lanzetti si esibisce con una mano ingessata, ma sul palco non
si nota, nessun impedimento alla sua proverbiale dinamicità ma, soprattutto, la
voce resta inconfondibile, e alla fine la sua unica limitazione appare legata
all’impossibilità di suonare la chitarra.
La band è molto solida, come ho evidenziato più volte, e la
sua versatilità permette ad ogni “straniero” di trovarsi a proprio agio.
Il leader è il già citato Taulino, che quando propone un
repertorio vario, che prevede guests - e lui è un maestro nell’organizzare mix
stellari! - ha la capacità di defilarsi e contribuire alla causa senza esercitare
obbligatoriamente il suo normale ruolo di driver, cosa che al contrario accade sempre quando
veste i panni di Ian Anderson.
Ma sabato sera di Jethro Tull… solo il profumo!
Doveroso citare tutti i membri e i rispettivi ruoli, partendo
dal tastierista Kenny Valle, il più antico collaboratore di Taulino tra
quelli presenti.
Nel gruppo più “fresco” troviamo un grande Brian Belloni alla
chitarra...
... una solida sezione ritmica formata da Daniele Piglione al
basso e Riccardo Marchese alla batteria...
... e Mauro Mugiati, chitarra
acustica, tastiere e voce… e che voce!
Il ruolo di Franco, se parliamo di aspetti musicali, è stato,
as usual, quello di cantante, flautista, armonicista.
Lascio per ultimo un giovanissimo ospite locale,
trombettista, che esordiva con la Beggar’s proprio quel lontano giorno di luglio
di tre anni fa, Lorenzo Fossati.
Beh, la lettura della scaletta credo spieghi in modo icastico
la varietà, la trasversalità, passando dal prog più complesso come quello di
Genesis, PFM e BANCO arrivando al pop rock italiano dei New Trolls, passando
per il blues e il folk nobile di Dylan, senza dimenticare l’omaggio a Demetrio
Stratos.
A seguire propongo un piccolo medley che rimarrà come ricordo
di serata.
Il super ospite Lanzetti è ormai di casa, perfettamente integrato
in una band che pare gli sia cucita addosso, mentre lui non sembra sentire il
passare del tempo, riuscendo a mantenere una vocalità pazzesca, simbolo non
solo di talento, ma anche di lavoro duro e di rigore comportamentale.
Ma la cosa più importante, oltre la raccolta fondi è stata, a
mio avviso, la riuscita dell’evento, la creazione di un momento di estrema
serenità che ha coinvolto in modo osmotico pubblico e musicisti, tutti entusiasti
e consci che ciò che stavano vivendo sarebbe rimasto nella memoria collettiva.
Quale miglior modo per onorare il ricordo di Vittorio De Scalzi!