mercoledì 31 luglio 2019

Prog Italia Collection Party con Bernardo Lanzetti e altri miti italiani del prog



Prog Italia Collection Party, la storia del progressive italiano al Blubar Festival

Dal 7 al 10 agosto torna il Blubar Festival ad impreziosire il programma estivo di Francavilla al Mare (CH). La prima serata è dedicata esclusivamente al 

Prog Italia Collection Party

Si aprirà il 7 agosto con Prog Italia Collection Party il Blubar Festival, una serata speciale dedicata alla musica progressive italiana in collaborazione con la rivista nazionale Prog Italia. Sul palco, oltre l’orchestra di 40 elementi diretti dal Maestro Leonardo Quadrini, ci saranno vari frontman dei gruppi, anzi, dei complessi prog che hanno fatto la storia: PFM, Osanna, New Trolls, Banco del Mutuo Soccorso. Perché il progressive è stata una vera rivoluzione socio-politica, oltre che culturale, in quanto ha contribuito a in misura esponenziale a portare l’impegno nella musica dopo la rivoluzione giovanile del ’68, facendo maturare un certo tipo di coscienza e di consapevolezza.

Durante serata, che inizierà alle ore 21.30, vedremo: Vittorio De Scalzi, fondatore dei New Trolls; Filippo Destrieri, Franco Battiato Group; Patrizio Fariselli, pianista e compositore, fondatore degli Area; Bernardo Lanzetti ex PFM dal ’75 al ’78, in attività con gli Acqua Fragile; Paolo Sentinelli sue le musiche, gli arrangiamenti e la co-produzione de “La parte mancante”, album di Francesco di Giacomo, pubblicato in occasione del quinto anniversario della sua scomparsa (esibizione in anteprima nazionale); Aldo Tagliapietra, voce storica de le Orme; Lino Vairetti, leader degli Osanna che si esibirà con la sua band; Enzo Vita con il Rovescio della Medaglia.

Prog Italia Collection Party, Bernardo Lanzetti

Bernardo Lanzetti, prima di intraprendere la carriera da solista, ha formato il gruppo rock progressivo Acqua Fragile con cui pubblica due album: Acqua Fragile (1973) e Mass-Media Stars (1974); è stato, dal 1975 al 1979, il cantante della PFM – Premiata Forneria Marconi con la quale incide tre album: Chocolate Kings (1976), Jet Lag (1977) e Passpartù (1978).
Dopo una breve parentesi con i Cantautores, con cui ha pubblicato due album alla fine degli anni Ottanta, Lanzetti ha ripreso la carriera solista pubblicando Cover live (1997), I Sing the Voice Impossible (1998), Master Poets (1999) e la raccolta The Best (1999), prodotti e arrangiati da Dario Mazzoli.


Negli anni 2000 canta con gli Extra – gruppo specializzato in cover dei classici rock italiani degli anni Sessanta e Settanta – e, dal 2005, con i Mangala Vallis. Nel 2008 è uscito il nuovo lavoro da solista Eclecticlanz e nel 2010 è stata la volta di Dylanz e di Blueslanz.


Nel 2011, “CCLR” (Cavalli Cocchi-Lanzetti- Roversi) è il nome del Trio che Bernardo ha formato con i colleghi suddetti per registrare un nuovissimo album pubblicato dall’etichetta britannica Esoteric, che vede anche la partecipazione di Steve Hackett (leggendaria chitarra dei Genesis) in uno dei brani originali.

L’anno decisivo per il ritorno degli Acqua Fragile è il 2017, con il ritorno all’impegno discografico, “A New Chant”, che contiene otto tracce che ridefiniscono il suono della band: composizioni generalmente più brevi che, in parte, recuperano le sonorità delle origini mentre per altri versi innovano grazie anche al contributo di una valida schiera di collaboratori.

PFM, Royal Albert Hall, Londra, aprile 1976



domenica 28 luglio 2019

Mercoledì 7 Agosto PROG ITALIA COLLECTION Party

Mercoledì 7 Agosto
PROG ITALIA COLLECTION Party

I Musicisti che hanno fatto la STORIA e le Voci MITICHE del PROGRESSIVE ITALIANO, LIVE con GRANDE ORCHESTRA SINFONICA nel CONCERTO d'apertura del Blubar Festival 2019!

Il concerto, per Orchestra Sinfonica e Gruppo Rock, ci farà rivivere i classici del Rock Italiano degli anni 70 con tantissimi ospiti che si alterneranno durante lo spettacolo.

Con l’Orchestra diretta dal Maestro Leonardo Quadrini, sul palco saliranno Vittorio De Scalzi, fondatore dei New Trolls; Filippo Destrieri del Franco Battiato Group; Patrizio Fariselli, pianista e compositore, fondatore degli Area; Bernardo Lanzetti, ex PFM dal ‘75 al ‘78, in attività con gli Acqua Fragile; Paolo Sentinelli sue le musiche, gli arrangiamenti e la co-produzione de “La parte mancante”, album di Francesco di Giacomo pubblicato in occasione del quinto anniversario della sua scomparsa (esibizione in anteprima nazionale); Aldo Tagliapietra, voce storica de Le Orme; Lino Vairetti, leader degli Osanna che si esibirà con la sua band; Enzo Vita con il Rovescio della Medaglia.

All'interno della serata ci sarà inoltre un momento particolare con l'OMAGGIO a Luis Bacalov e l'esecuzione di brani da CONCERTO GROSSO (New Trolls), MILANO CALIBRO 9 (Osanna) e CONTAMINAZIONE (Rovescio della Medaglia)

SARÀ DUNQUE UNA GRANDE EMOZIONE!

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Info 328 8122710 www.blubarfestival.it



sabato 20 luglio 2019

Bernardo Lanzetti, la voce potente del rock, di Agnese Priorelli



Bernardo Lanzetti, la voce potente del rock
di Agnese Priorelli

«La musica dovrebbe andare contro il sistema, oggi invece vale più il personaggio che le canzoni che canta. La musica non ha più valore».

Lo abbiamo incontrato a Castiglione del Lago – a Palazzo Pantini Nicchiarelli – in un caldo pomeriggio d’estate. Bernardo Lanzetti, la migliore voce rock degli anni Settanta, dal 2014 vive in Umbria sulle rive del lago Trasimeno: «Mia moglie ha deciso di vivere qui» ci confessa. Seduti su un divano facciamo una bella chiacchierata, ripercorrendo la sua carriera di cantante progressive rock – negli Acqua Fragile, nella Premiata Forneria Marconi e da solista – e bacchettando il mondo della musica di oggi. Tra una domanda e l’altra c’è spazio anche per degli intermezzi musicali: è un piacere ascoltare la sua voce ancora potente e gli acuti che nella stanza risuonano alla perfezione. «Ho ancora la miglior voce in circolazione. Non lo dico io, ma i tecnici delle sale di registrazione» commenta orgoglioso.

Come mai ha deciso di vivere in Umbria?

Non l’ho scelto io, ma mia moglie. Frequentavamo Castiglione del Lago già nel 2010, era la nostra base quando partecipavamo a eventi di progressive rock nel Centro Italia. Poi siamo tornati diverse volte e nell’aprile del 2014 abbiamo deciso di trasferirci.

Ci racconti brevemente – soprattutto per i più giovani – la sua carriera.

Cercherò di essere breve, ma sarà difficile! Ho iniziato a cantare da bambino nel coro della chiesa, spesso mi capitava di cantare da solo, inventandomi le parole. Poi sono andato in America con una borsa di studio e lì ho respirato musica ovunque; nella famiglia che mi ospitava c’era un ragazzo che faceva – e fa tuttora – il musicista, quindi per me è stato abbastanza facile avvicinarmi a questo mondo. Tornato in Italia ho proseguito su questa strada e a 17 anni mi è cambiata la voce in meglio: la mia prima band è stata gli Acqua Fragile – da alcuni anni ci siamo riuniti – poi sono passato alla Premiata Forneria Marconi, con i quali ho debuttato a Tokyo e in tante città del mondo. Lasciata la PFM ho intrapreso una carriera da solista, durante la quale ho inciso quattro album; poi mi sono dedicato al teatro, all’elettronica e a diverse sperimentazioni musicali. Ho scritto pezzi per Loredana Bertè e Ornella Vanoni.

Meglio fare il cantante in un gruppo o è meglio fare il solista?

Io sono nato con l’idea e la voglia di cantare in un gruppo. I gruppi oggi funzionano poco perché sono troppo costosi: portare in giro 5 persone è decisamente dispendioso, è più conveniente una persona sola con musica registrata. Non a caso i gruppi ancora attivi sono nati 30, 40, 50 anni fa.

Quali sono stati i cantanti o i gruppi che hanno influenzato la sua carriera?

Ce ne sono tantissimi. Ray Charles è uno di loro, è stato forse il mio primo maestro. Ho sempre amato i cantanti dei gruppi: dai Beatles ai The Rolling Stones, fino agli Eagles e gli U2. Nei gruppi il cantante non è impegnato solo nel cantare una canzone, ma nel cantare una parte della composizione. Devo dire che ho avuto solo modelli stranieri, non ho nessuna ispirazione italiana. Quando ero bambino ascoltavo Tony Dallara (ride!), ma non ha certo ispirato il mio percorso artistico.

Dal 1975 al 1979 è stata la voce della PFM: ci racconti un aneddoto legato a quel periodo.

Ce ne sono tantissimi. Forse il più divertente è quello del mio arruolamento. Quando mi hanno chiesto di andare a cantare con loro ho preso del tempo per pensarci e loro si sono offesi, mi hanno tolto il saluto e hanno contattato Ivan Graziani, che però ancora non era il cantautore che oggi tutti conosciamo. Mi hanno richiamano dopo sei mesi e sono entrato a far parte del gruppo a tre giorni dall’incisione del disco: le mie tonalità erano altissime – lo sono ancora oggi – così ho fatto il provino cantando con un cuscino davanti alla bocca per paura di infastidire i vicini di casa.

A tal proposito è stata definita la «migliore voce rock degli anni Settanta»: questa definizione la rispecchia?

Io penso di esserlo tuttora! (scherza) Non lo dico io, ma i tecnici in sala di registrazione. Io dopo una, due, tre prove sono pronto per cantare, non mi occorre tanto tempo per prepararmi. Sono cosciente del mio valore e conosco a memoria tutti i pezzi del mio repertorio.

Ho letto che i Genesis, dopo aver perduto Peter Gabriel, avevano preso in considerazione l’ipotesi di invitarla a far parte della band: è vero? L’hanno mai contattata?

L’ho saputo anni dopo. All’epoca non mi fu detto nulla. Steve Hackett, chitarrista dei Genesis e mio amico, in anni recenti ha dichiarato in un’intervista che mi avevano preso in considerazione per entrare nella band. Ecco, è così che l’ho scoperto.

Avrebbe accettato?

Sarei stato sicuramente onorato.

Oggi che musica ascolta?

Ascolto musica solo per lavoro, non la uso mai come sottofondo. Fare musica è un mestiere impegnativo, che non ammette interruzioni, è un processo che assorbe molto.

Pensa di avere degli eredi artistici?

Vorrei, ma non ne vedo. Oggi c’è solo la celebrazione della celebrità. Quando cantavamo noi lo facevamo sempre nel rispetto dei maestri del passato; negli ultimi anni i cantanti pensano invece di essere innovativi, i più bravi da subito e non si rendono conto che se fanno cose belle è perché le copiano dal passato. Inoltre, nei testi di oggi manca spessore, nessuno racconta la propria vita o la propria realtà; non c’è poesia, viene tutto subito dichiarato. A questo punto basta fare un manifesto e comunicare quello che si vuol dire, non occorre più scrivere canzoni. Oggi non conta la produzione ma solo la promozione; insomma, la musica non conta più nulla.

Ha qualche progetto di cui ci vuol parlare?

Abbandonare la musica (scherza). No, ora mi dedico a progetti nuovi come cantare con un’orchestra; ho inoltre finito un album realizzato con musicisti stranieri e poi mi focalizzo sulla ricerca del canto particolare e su quella di una lingua usata in modo poetico. Anche la nostra lingua è in crisi perché adoperiamo non più di 40 parole al giorno, non si riconosce il valore dei poeti del passato e non ci si accorge di quanto si copi. La musica è stata molto importante per la società negli ultimi 100 anni, ora invece non lo è più: non esprime più la realtà di oggi, non è più collegata alla società.

Secondo lei, tutto ciò quando è avvenuto?

È avvenuto quando l’industria musicale ha capito che la massa è ignorante e quindi era inutile dar valore alla musica; quando ha più valore vendere il personaggio, la musica diventa solo un pretesto. Mi spiego: quando i Beatles sono venuti a Milano hanno fatto 3.500 persone, Vasco Rossi ne raduna 180.000 in tre giorni: Vasco vale di più dei Beatles? A questa domanda non rispondo.

Possiamo dire che è solo questione di gusti?

La musica non deve piacere, può anche giocare un ruolo decisivo per mettere in crisi il sistema, non assecondarlo. Oggi ciò non avviene più. L’opera lirica a suo tempo mise in crisi la musica strumentale e Giuseppe Verdi era un artista popolare così come lo è oggi Jovanotti: ma il valore di Verdi è innegabile rispetto alla musica leggera che si ascolta oggi. Inoltre, nella maggior parte dei casi si finge di suonare… nessuno suona più veramente, è tutto registrato. È come andare in fabbrica e fingere di lavorare.

Per finire, come descriverebbe l’Umbria in tre parole?

Dovevo prepararmi a casa… Posso però prendere le parole di Nick Clabburn che ha scritto un testo in cui è citato il lago Trasimeno: «Qua sulle rive del mio lago, il tuo nome è scritto nel silenzio. Che si accenda il cielo, voglio luci nel cielo vuoto questa notte».




lunedì 15 luglio 2019

Bernardo Lanzetti in concerto il 22 luglio


L' Associazione Musicale Culturale "Nino Rota" conclude la stagione artistica 2018/19 con un grande concerto!

Lunedì 22 luglio

BERNARDO LANZETTI (Acqua Fragile, ex Premiata Forneria Marconi)
e Start Today Band
Piazzale Anelli, Grotte di Castellana
Ore 21:00 - Ingresso Libero -


La scaletta ripercorrerà alcuni brani simbolo del rock progressivo internazionale (Genesis, King Crimson) e italiano (PFM, Le Orme, Acqua Fragile, Banco Del Mutuo Soccorso).

Lineup:

Bernardo Lanzetti: voce, chitarra acustica e glovox
Giuseppe Camicia: chitarre
Andrea Manghisi: chitarre
Francesca Azzone: tastiera
Vito D’Elia: sax, clarinetto, tastiera
Verio Colella: basso
Davide Giuliani: batteria

Tutti i componenti della Start Today Band sono docenti dell’Associazione “Nino Rota”.

BIO

Bernardo Lanzetti è un cantante, chitarrista, autore e performer rock italiano.
Ha scritto e pubblicato più di 120 brani come solista e in collaborazione con le band Acqua Fragile, Premiata Forneria Marconi, Cantautores, Extra, Mangala Vallis, CCLR.
Dopo un periodo di vita trascorso in Texas torna in Italia nel ‘66, e nel ‘71 forma gli Acqua Fragile e pubblica due album: "Acqua Fragile" (1973) e "Mass Media Stars" (1974).
Cantante e chitarrista del gruppo, scrive tutti i testi e la maggior parte delle musiche e degli arrangiamenti: la stampa specializzata lo definisce il "Peter Gabriel italiano".
Nel 1975 entra a fare parte della Premiata Forneria Marconi, incidendo 3 album "Chocholate Kings" (1975), "Jet Lag" (1977) e "Passpartù" (1978), partecipando come frontman alle tournée in Giappone, Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti.
Nel 1979 realizza il primo album solista: "K.O." e nel 1981 la rivista specializzata "Fare Musica" vota Bernardo Lanzetti "Miglior cantante rock italiano".
Partecipa a varie produzioni televisive e teatrali: "L'opera Da Due Soldi" (K. Weill, B. Brecht), "Porgy and Bess" (G. Ghershwin), "Polifemo", "Dal Musical al Cabaret" (S. Pantesco), "West Side Story" (L. Bernstein) e "Mr. O" (G. Gaslini).
Attualmente è impegnato in concerti che racchiudono il repertorio di tutta la sua carriera, anche insieme agli "Acqua Fragile", rifondati nel 2017 e con cui ha pubblicato un terzo album dal titolo "A New Chant".
Tra le sue collaborazioni: I. Anderson e C. Bunker (Jethro Tull), S. Hackett (Genesis), P. Sinfield (King Crimson), J. Perry (Caravan), S. Simpson, F. Ricotti e I. Carr, Equipe 84, A. Radius, R. Colombo, I. Fossati, L. Bertè e O. Vanoni.
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In apertura:

Esibizione dei ragazzi partecipanti al Workshop di songwriting Start Today - La Fabbrica Della Canzone D'Autore, organizzato dall'Associazione e curato da Lanzetti.



giovedì 4 luglio 2019

Acqua Fragile al PROG FESTIVAL 2DAYS+1 di Veruno, l'8 settembre



Il Festival che si tiene annualmente a Veruno (NO), consiste in una tre giorni con dodici gruppi provenienti da tutto il mondo. 

I concerti iniziano alle 18 e proseguono fino a notte.

La cosa notevole è che il tutto è assolutamente gratuito, il che di per sè è già un fatto eccezionale.

Il Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Verunense che vanta una task-force di entusiasti volontari che si occupano di tutto ed è un virtuoso esempio di passione ed efficienza.

La scaletta del 2019 prevede anche la presenza degli Acqua Fragile: cliccare qui per notizie sulla band:


Per saperne di più sull’evento cliccare qui: