sabato 29 ottobre 2022

Acqua Fragile: un botta e risposta tra Bernardo Lanzetti e Fiorella Gentile a distanza di 50 anni


Acqua Fragile

Articolo di Fiorella Gentile

Rilettura e commenti dopo quasi 50 anni!

ARTICOLO ORIGINALE DEL 1974


Risponde Bernardo...


La gioia di vedere un articolo sulla band Acqua Fragile per la rivista Ciao 2001 del secolo scorso, si è rinnovata con l’invito della cortese e combattiva Fiorella Gentile a prenderne nuovamente visione.

L’entusiasmo positivo è però uguale al disappunto nel vedere come, già all’epoca, venivamo fortemente bersagliati da critiche sempre ruotanti attorno allo stesso tema che può essere bene riassunto in questa domanda più che sottintesa: “Come osano costoro cantare in inglese?”.

Ciò che era tollerato per gruppi più titolati come la PFM e il Banco non poteva essere perdonato all’Acqua Fragile, soprattutto perché, a differenza dei casi precedenti, era uno della band a scrivere nella lingua di Albione!

Che dire poi dell’evitare accuratamente di sottolineare una grande verità a portata di orecchi di chiunque. Il cantante solista dell’Acqua Fragile non era meno di chiunque cantasse in Italia in quei frangenti e, senza dubbio, il numero uno per cantare in inglese. Ciò vale ancora a distanza di 50 anni!

Il nostro ispirarsi al rock Anglo/Americano viene giudicato dequalificante e qualunquista perché avremmo invece dovuto andare alle radici di un fantomatico “suono mediterraneo”.

Il sottoscritto è nato in provincia di Cremona e mai una tarantella è entrata in casa nostra. Viceversa, mio fratello maggiore portava i dischi di Elvis Presley!

Mentre alla Premiata era concesso liberamente ispirarsi ai King Crimson per “La Carrozza di Hans” e gli Osanna potevano giocare con un famosissimo riff di Jimy Hendrix, all’Acqua Fragile veniva contestato ogni arpeggio o armonizzazione vocale.

La band avrebbe trovato giustizia solo presso la stampa specializzata Britannica:

Negli arrangiamenti dell’Acqua Fragile sono riconoscibili le matrici di ispirazione ma ogni melodia o fraseggio è sempre originale!

Ti ha mandato qualcuno?” Il nostro stupore, all’inizio dell’intervista, rivela un candore che non merita l'accusa in finale di articolo, quella di mancanza di senso dell’umorismo.

Acqua Fragile, si vanta di essere ancora, a distanza di quasi 50 anni, il gruppo outsider del Prog Italiano.

Non solo nel 2017 abbiamo pubblicato un album di inediti, “A New Chant”, ma per il 2023 usciremo con un quarto album!

Grazie Fiorella per l’opportunità. Se vorrai potrai programmare “A New Chant” dall’album omonimo.

Saluti,

Bernardo

Link musicali utili:

www.youtube.com/watch?v=Vbxj8IeHJ1Q

www.youtube.com/watch?v=AvcSZtdeYAA

 






mercoledì 26 ottobre 2022

Il pensiero di Bernardo Lanzetti nel 2012


Una vecchia ma gustosa videointervista a Bernardo Lanzetti.

Lo scenario è il Teatro di Valleggia (SV) e la data è il 7 dicembre 2012, 1° anniversario di MusicArTeam…


giovedì 20 ottobre 2022

Le news da un Bernardo... indiano!

Un po' di Liverpool a Kovalam

Non una pianta ayurvedica appariscente ma un gran titolo per un pezzo rock!


 



sabato 15 ottobre 2022

PFM e Arti & Mestieri: accadeva nell'ottobre del 1974-Il ricordo di Beppe Crovella

PFM on stage 1976

 

Ottobre 1974, parte il Tour della Premiata Forneria Marconi con gli Arti & Mestieri, gruppo "supporter".

La PFM era agli "albori", e per il gruppo torinese di Beppe Crovella & Co. fu l'occasione per farsi conoscere dal grande pubblico.

Di tutto un Pop…

Wazza

Arti & Mestieri  1974

 

«La nostra casa discografica era la Cramps, la guidava Franco Mamone, che era anche il manager della Premiata Forneria Marconi. Fu lui a scegliere gli Arti & Mestieri come gruppo spalla da far scoprire all’Italia».

Nel racconto del primo viaggio c’è tutto lo spirito di quel periodo: «La tournée iniziava da Palermo, così partimmo in furgone, un Transit, verso la Sicilia. Viaggiamo dalle 22 del sabato sera alle 10 del lunedì mattina; alle 17 eravamo sul palco del teatro per il primo dei due concerti del giorno. Nelle sale si faceva la doppia, mentre nei palazzetti dello sport la serata era unica».

Era il 1974, e sulla mappa di un tour del genere non poteva mancare il Palasport del Parco Ruffini, dove il gruppo di Crovella fece gli onori di casa e il pubblico straripava: «La capienza era intorno ai seimila spettatori, ma quella sera erano novemila. Il rock cosiddetto progressive andava forte in Italia, più che in altri paesi».

Lo confermarono alcuni incontri ravvicinati che gli Arti & Mestieri ebbero in quel periodo: «I Gentle Giant a Torino restarono a bocca aperta, in Inghilterra erano abituati a esibirsi in club da 300 persone, qui si trovarono di fronte una marea di migliaia e migliaia di fan».

 

Gli stranieri si passavano la parola, a volte le loro tournée italiane partivano da spazi periferici, per poi dilagare al secondo giro. 

«I Genesis, per esempio, li vidi la prima volta alla Rotonda di Cuorgnè; i concerti successivi avrebbero riempito all’inverosimile il solito Palazzetto».

Con le prime contestazioni: «Gli autoriduttori iniziarono a farsi sentire a metà decennio, eppure per le band anglosassoni l’Italia restava una meta privilegiata grazie ai numeri da capogiro degli spettatori che accorrevano ad ascoltarli».

Tra Arti & Mestieri e PFM i rapporti erano ottimi: «L’appuntamento sicuro era per mangiare tutti insieme nel dopo concerto, ma prima di ogni show Franz Di Cioccio veniva nel nostro camerino a chiacchierare. Per noi inoltre era molto istruttivo lavorare con i loro tecnici, gli inglesi della Manticore, l’etichetta di Emerson, Lake & Palmer. Andammo vicini a firmare un contratto del genere anche noi, ma i management non si accordarono». 

Oltre che di tecnici, era una questione di strumenti: «Una volta il loro tastierista Flavio Premoli mi fece adoperare il suo organo, un’altra capitò che lasciarono uno strumento prezioso, il Mellotron, al Teatro Valdocco. Anni dopo, quando dopo un periodo di silenzio riformammo gli Arti & Mestieri, andammo a cercarlo, ma non c’era più».

Resta in rete una puntata di Speciale per voi, di Renzo Arbore, in cui il popolare showman mostra lo strumento della PFM e ne illustra il funzionamento.

La simbiosi tra le due formazioni avrebbe fruttato anche all’estero: «Debuttammo con la PFM laggiù, piacemmo e da quella serata scaturirono altri tre tour degli Arti & Mestieri».

Beppe Crovella

 


lunedì 10 ottobre 2022