I
Sintetizzatori, Campionatori, Sequencer, ecc…
Negli anni '80 mi sono avvicinato con passione, serietà e
dedizione all'elettronica. A chi sprezzante diceva - "I dischi non si fanno con l'elettronica!"- io serenamente
rimarcavo -"Non ho mai sentito un
disco fatto con la falegnameria!".
Il fatto che attualmente la maggior parte dei prodotti
fonografici siano realizzati con tecniche sofisticate, ma elementari nella
ricerca, sperimentazione, filosofia ed arte, denuncia come tutta la
problematica sia stata malamente impostata sin dall'inizio.
Da parte mia, confesso di avere trovato entusiasmo e conforto
nello studio e nella sperimentazione, ma allo stesso tempo ho sviluppato una
crescente avversione per il marketing che obbliga i musicisti a comperare tutta
la gamma dei prodotti con il falso mito dell'inarrestabilità del progresso
tecnologico.
Per questo motivo è inutile elencare tutti gli strumenti
elettronici – tantissimi - che ho acquistato, studiato, usato, rivenduto o
portato in discarica.
A volte la musica si rivela come una ricerca
dell'imperfezione condotta in modo altrettanto imperfetto.
Il guerriero Bernardo
Gli
Strumenti per la vocalità
I miei studi
sull'Elettronica si sono concretizzati in applicazioni sulla voce.
Uso tuttora con successo il Vocalist della Digitech,
armonizzatore intelligente, ma fondamentale è stato per me il Voicetracker
della leggendaria Fairlight.
Possiedo uno dei primi prototipi, uno di quelli che la casa
costruttrice disse di aver consegnato anche Kate Bush, Michael Jackson e Peter
Gabriel.
E' un'apparecchiatura in grado di leggere il contenuto ed il
carattere di una linea monofonica come appunto il canto di una voce umana, e di
trasformare questi dati in informazioni per sintetizzatori e computer. Ogni
dato poi può essere poi usato per armonizzare o per controllare unità
multi-effetto con risultati sorprendenti.
I limiti del VT5 erano il ritardo nell'esecuzione ed il fatto
che il microfono usato per rilevare la voce non è in grado di isolarla dai
suoni e dai rumori a cui si accompagna ad esempio in un concerto.
Ho risolto il primo problema saltando di fatto l'interfaccia
elettronica pensando di trattare la voce come fosse il segnale di una chitarra
elettrica.
Il secondo problema è stato superato applicando dei sensori
alla gola nel punto ove sono rilevabili esclusivamente le vibrazioni delle
corde vocali.
Ho montato i sensori ed un interruttore su un guanto da
lavoro giungendo quindi ad inventare il “Glovox".
(Bernardo Lanzetti)
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