lunedì 7 agosto 2017

Gli ospiti stranieri del nuovo album degli Acqua Fragile: Jonathan Mover


A F “A New Chant”: Special guest Jonathan Mover

Raccontare la vita professionale di Jonathan Mover, anch’esso ospite del ritorno discografico dell’Acqua Fragile,  richiederebbe svariate pagine e tempi lunghi, certo è che, dopo aver parlato recentemente di Peter Sinfield (cliccare qui) Mover consente di mantenere alto il livello dei guests.
Etichettato come il “batterista preferito dai chitarristi”, limitiamoci a segnalare le stratosferiche collaborazioni nei progetti Marillon, GTR (tra Steve Howe e Steve Hackett) e Alice Cooper.
Dotato di incredibile preparazione tecnica, unita all’estrema professionalità, è considerato uno dei più quotati session man in circolazione.
E che dire del suo lavoro in studio di registrazione?
Bernardo Lanzetti ci racconta come è avvenuta la loro conoscenza e come si è evoluta la collaborazione che ha portato Mover a diventare pedina del nuovo album “A New Chant”.

Jonathan Mover e Bernardo Lanzetti

Nel 2013, l’amico batterista Sergio Ponti (Beggar’s Farm) si trovava a Londra per un concerto del suo altro gruppo, i Dordeduh, alla Boston Room.
In quell’occasione gli fu presentato Jonathan Mover, di passaggio in Inghilterra, e nella conversazione che scaturì egli segnalò l’italiano Bernardo Lanzetti come suo cantante preferito.

Informato da Sergio, naturalmente io, non solo contattai il famoso batterista, ma gli proposi anche di mettere i suoi tamburi sotto un paio di brani del progetto “Quasi English”, a cui stavo lavorando.
Da allora è nato tra di noi un rapporto artistico e di amicizia “long distance”, celebrato nell’ottobre del 2016 quando mia moglie e io andammo a trovarlo a Los Angeles nei nuovissimi Swing House Studios di cui è socio, dopo l’esperienza degli Skyline Sudios di New York.
Naturalmente non mancammo di registrare anche un nuovo brano per il mio album solo che andrò a terminare dopo l’uscita di quello dell’Acqua Fragile.

Il brano di A FMy Forte” featuring Jonathan Mover ha una storia molto articolata.
Dopo averlo scritto con la mia chitarra nel 2014, mi ero dilettato ad assemblare vari loop di batteria con cui risolvere il tempo “dispari” di 11/8 ma, una volta in studio, il brano sembrava non decollare finchè, IDEA!: “Lo proponiamo a Mover!
Catturato dal brano, Jonathan addirittura rilancia, proponendo un ritmo in 22/16, ma soprattutto suddividendo 22 in quattro battute rispettivamente di 7+6+5+4.
Ogni battuta diventa così diversa dalla precedente e da quella che segue!
Potevo io non abbracciare la causa in un mondo dove la musica leggera, il rap e quanto altro sono ingabbiati sempre e soltanto nel 4/4?
A questo punto avevamo una batteria meravigliosa ma non così facilmente decifrabile. Avevamo però anche l’italo-argentino Mariano Speranza e la sua “Tango Spleen Orquesta”, tutti esperti di ritmi inusitati e già inseriti nel sound Acqua Fragile con il VOX 40 prima e con il brano ”Rain Drops” (Lanzetti/Sinfield) del nuovo album.
I ragazzi si trovarono all’Elfo in una session memorabile dove registrarono tutti insieme, sulle tracce della batteria, al primo take, ogni parte che avevo scritto più la tessitura degli archi magistralmente concepita e diretta da Mariano.
Il gruppo A F si ridusse al nucleo storico quando, più tardi, Franz e Piero registrarono ulteriori cori, basso e percussioni e il sottoscritto ebbe l’idea di mettere una chitarra acustica con accordatura open aprendo il brano, a differenza della versione dove era giusto il solo Mover a dar fuoco alle polveri.
Il risultato fu sorprendente, ma adesso come avrei fatto a dire al batterista statunitense che la mia chitarra avrebbe preceduto i suoi tamburi?
Ok, non senza una certa ansia, ma fiducioso di quanto avevamo ottenuto, inviai la nuova versione al nostro special guest e questa è stata la sua risposta:

Wow! It’s a whole new song and i really likeit… a lot! Very interesting and very creative. Very happy to be a part of it. Congratulations. Very cool b!”.

Cos’altro aggiungere?
Beh, Mover è attualmente in tour con un certo… Joe Satriani, così, tanto per restare in allenamento!


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