La migliore ‘voce rock’ italiana ha 70 anni...
eppure pochi lo
conoscono per nome
Di Giuseppe Rao
8 agosto del 2014, Francavilla al Mare, BluBar Festival.
Alle 18:00, da poco arrivato a
Francavilla al Mare, mi reco in Piazza Sirena per assistere alle prove del
concerto… un tuffo dentro il cuore.
Scavalco le transenne e sollevo
mia figlia Asia sul palco. “Vai e
abbraccia quel signore” – il grande artista che le avevo fatto ascoltare
tantissime volte.
Quel signore è Bernardo Lanzetti,
The Voice Impossible della musica
rock e, dal 1975 al 1979, della Premiata Forneria Marconi.
Bernardo Lanzetti e la Premiata Forneria Marconi
Il giovane Lanzetti nel 1965,
all’età di 17 anni, vince una borsa di studio e si reca nel Texas. L’esperienza
– a cui faranno seguito soggiorni in Inghilterra e negli Stati Uniti – è
fondamentale per l’apprendimento della lingua e per conoscere la musica
americana.
Nel 1973 fonda il gruppo
progressive Acqua Fragile, con cui inciderà due album in inglese, “Acqua Fragile” e “Mass Media Stars”.
Nel 1974 la Premiata Forneria
Marconi – alla ricerca di un frontman, di un cantante in grado di dare energia
e qualità vocale alle composizioni – si rivolge a Bernardo Lanzetti. Per il
leader degli Acqua Fragile è la grande occasione della vita; eppure chiede
tempo: sente di avere un debito nei confronti della sua band. La PFM sembra
ripiegare su Ivan Graziani; poi l’anno successivo torna, questa volta con
successo, sulla prima opzione.
Con il nuovo cantante la PFM
incide tre gemme musicali, che testimoniano la graduale mutazione della band
milanese, l’unica ad aver conquistato le platee di Europa, Stati Uniti e
Giappone, grazie alle musiche scritte da Franco Mussida e Flavio Premoli, ai
testi di Mauro Pagani (senza dimenticare il contributo di Mogol in “Impressioni di settembre”) e del “poeta
rock” Pete Sinfield e Marva Jan Marrow, nonché al virtuosismo musicale dei
componenti.
Nel 1975 “Chocolate Kings”, l’ultimo lp completamente progressive del gruppo;
un lavoro coraggioso – sia dal punto di vista musicale che “politico” (“L’America che affascina e poi delude, così
come la cantò Guccini ne L’Isola non trovata”, ha scritto Marco Novaro;
mentre la copertina raffigura la bandiera americana, accartocciata, che avvolge
una barra di cioccolata – scelta infelice: le bandiere sono sempre simboli
sensibili). Dopo il tour Stati Uniti, Inghilterra e Giappone Mauro Pagani
lascia la PFM.
Nel 1977 viene pubblicato “Jet Lag”, album sofisticato, con
sonorità progressive e jazz. Nel 1978 esce “Passpartù”,
che segna l’abbandono (temporaneo) del progressive e del rock sinfonico, con i
testi affidati a Gianfranco Manfredi e la copertina di Andrea Pazienza, genio
disperato – partito per l’ultimo viaggio troppo presto.
Il vocalist della PFM è apprezzato
anche all’estero: il chitarrista Steve
Hackett ha raccontato che nel 1975 i Genesis, dopo aver perduto Peter Gabriel,
presero in considerazione l’ipotesi di invitarlo a far parte della band.
Il percorso solista, le collaborazioni con altre band e il ritorno
degli Acqua Fragile
Nel 1980 la PFM si avvia verso un
nuovo corso, che non prevede la presenza di Bernardo Lanzetti.
In Italia non esiste una industria
discografica in grado di proteggere i talenti, neppure l’unica voce rock con un
inglese perfetto. Della televisione e della radio – salvo rare eccezioni –
meglio non parlare.
Per Bernardo Lanzetti inizia un
periodo difficile. Escono quattro album solisti, con deboli riscontri di
pubblico.
L’artista sperimenta nuovi
percorsi, sempre ricorrendo alla collaborazione di musicisti internazionali di
alto livello.
Poi, a partire dal 2005, il
ritorno alla musica progressive: la collaborazione con i Mangala Vallis, con il
trio Cavalli Cocchi-Lanzetti-Roversi e con L’Estate di San Martino.
Nel 2013 la pubblicazione di “Forty Years of Voice Impossible – Vox40 live”.
Nell’intervista alla rivista “Vinile” del settembre di quest’anno Bernardo
Lanzetti afferma:
“Vengo
folgorato dai Tango Spleen a un loro concerto, li vedo come i fratelli argentini
dei Gentle Giant! Cercavo un modo originale per celebrare i miei 40 nella
musica e osai chiedere al leader Mariano Speranza di considerare un loro
approccio alle musiche quarantennali dell’Acqua Fragile. Passano alcuni mesi e
Mariano si presenta a casa mia con le partiture!”.
La visione del dvd evidenzia la
contaminazione colta di generi musicali: rock, progressive, tango, jazz. La
voce di Bernardo Lanzetti è intatta, potente, con una estensione che supera le
tre ottave, colma di articolazioni, colori e sfumature.
Nel 2017 gli Acqua Fragile – Piero
Canavera (batteria) e Franz Dondi (basso), con l’integrazione di giovani
musicisti – tornano insieme e incidono “A
New Chant” (per l’etichetta inglese Esoteric), un lavoro pervaso di
quell’armonia melodica che solo il rock sinfonico è capace di elaborare.
Salvatore Esposito, direttore di
“blogfoolk.com”, descrive così il cd: “Aperto
dalla splendida “My Forte”, […] che si snoda in un crescendo strumentale che
arriva a lambire echi di tango nel dialogo tra il bandoneon e gli archi, il
disco entra nel vivo con ‘The Drowning’, scritta da Lanzetti su testo di Nick
Clabburn, e che idealmente rimanda a certe atmosfere dei Van Der Graaf
Generator; ma è con ‘Wear Your Car Proudly’ che si torna a respirare l’aria dei
primi album di Acqua Fragile con la linea melodica guidata da sintetizzatori e
chitarre che si muovono su metriche dispari e cambi di tempo di grande impatto.
Il piacevole intermezzo in italiano della confessionale ‘Tu per lei’ ci apre la
strada alla evocativa “Rain Drops” con gli archi in grande evidenza
nell’incorniciare la tessitura melodica. Si prosegue prima con la trascinante
“All Rise” e poi con “How Came”, altro brano firmato da Lanzetti, che ci regala
una delle più intense prove vocali del disco con la voce del frontman che
rimanda direttamente ai tempi della sua permanenza nella line-up della PFM.
L’elegante architettura strumentale [di “A New Chant”] suggella un disco che
riannoda i fili del tempo consegnandoci una band ancora in grado di fare grande
musica e regalare emozioni agli appassionati di prog e non solo”.
La storia degli Acqua Fragile è
legata anche una vicenda di plagio (ne ha parlato anche “La Repubblica
online”). Nel 2001 il rapper americano di origini giamaicane Busta Rhymes (pseudonimo
di Trevor Tahiem Smith Jr.) e il produttore J. Dilla (James Yancey, poi
scomparso), nel brano Genesis (che dà il nome al cd), “campionano e manipolano, più o meno goffamente e ripetendola svariate
volte, la prima strofa del brano “Cosmic Mind Affair” tratta da “Mass Media
Stars” – le parole sono di Bernardo Lanzetti, che aggiunge: “Sono state vendute un milione di copie del
cd e l’azione legale è ancora in corso”.
E’ andata meglio a Roby
Facchinetti. Nel 2014 il rapper 50 Cent ha inciso il brano ‘Everytime I come around”; il produttore Quincy Jones ha utilizzato
un duinato che il compositore e tastierista italiano ha inciso con un
clavicembalo nel brano dei Pooh “Io e te
per altri giorni” contenuto nell’album “Parsifal”
e ha riconosciuto – confermando la fama di uomo e musicista straordinario – i
crediti a Roby Facchinetti e Valerio Negrini.
Da Francavilla al Mare a Lugagnano
In quel magico 8 agosto del 2014 è
in programma il concerto di Alex Carpani, accompagnato dalle voci di Aldo
Tagliapietra, Lino Vairetti e Bernardo Lanzetti; in chiusura “Impressioni di
settembre” e “Non mi rompete” –
tributo a Francesco Di Giacomo, scomparso il 21 febbraio dello stesso anno. In
un colpo solo la musica di Orme, Osanna, Premiata Forneria Marconi e Banco del
Mutuo Soccorso, ovvero la storia del rock sinfonico e del prog italiano, che ha
accompagnato la giovinezza di una generazione e che è destinata a sopravvivere
all’”ingiuria degli anni” – per parafrasare “Il vecchio e il bambino” di
Francesco Guccini.
Il 15 dicembre di quest’anno
Bernardo Lanzetti – che nella sua carriera ha scritto musiche e testi di
numerosi album – si regala la più grande emozione per i 70 anni: il concerto
live degli Acqua Fragile al Club Il Giardino di Lugagnano (VR): sono trascorsi
45 anni dal primo album della band.
Bernardo Lanzetti, talento
irripetibile, poliedrico, dai modi gentili, – incapace di arrendersi –, della
storia musicale del nostro tempo.