Qualche giorno fa, di passaggio dalla
provincia di Messina, sono andato a trovare Silvio Sorrentino, amico e fan già
dal primo album Acqua Fragile.
Da pochissimo trasferitosi con la
moglie a Naso, piccolo borgo sull’altura prospiciente Capo d’Orlando, Silvio,
medico ma anche grande appassionato di musica, ha voluto farmi conoscere un
personaggio locale, Franco Chirieleison.
Franco mi ha stupito, non solo come
studioso e raffinato cultore del suono, ma anche per il suo fantastico hobby di
costruire chitarre.
Autodidatta in ogni campo necessario e pertinente, esperto di ogni tipo di legno, si muove a suo agio tra i circuiti elettromagnetici.
Autosufficiente in ogni fase di
lavorazione, conoscitore di forme e fregi di svariati tipi di chitarre del
passato, è un grande sperimentatore che raggiunge i propri obiettivi con
tenacia e dedizione.
La semplicità con cui descrive i suoi
progetti, pur così articolati, è pari a quella con cui racconta di come sia
approdato (io dico: con entusiasmo, intelligenza e amore) a questo suo
grandissimo, direi totale e più che singolare, hobby.
Bernardo
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