mercoledì 18 ottobre 2023

Il Premio Internazionale Cilento Poesia: il resoconto di Michele Pisaturo

 


Il 10 ottobre a Salerno è andato in scena il

 Premio Internazionale Cilento Poesia

Reportage di Michele Pisaturo

 

https://bernardolanzetti.blogspot.com/2023/10/nuovo-riconoscimento-per-bernardo.html

 

Michele Pisaturo era presente e ha commentato così la manifestazione…

Il Premio Cilento Poesia, nasce nel 2017, grazie a Menotti Lerro, poeta, giornalista, cultore del linguaggio e dell’arte in molteplici espressioni. La finalità è celebrare e divulgare cultura, legandola a doppio filo con la meravigliosa area del salernitano. Il premio assegnato a prestigiosi poeti, quest’anno ha aperto le sue porte alla narrativa, all’arte visiva e al design e alla musica. La lodevole iniziativa è sostenuta e patrocinata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino e da enti (Regione e Università di Salerno, solo per citarne alcuni), quindi, nella serata di consegna del riconoscimento, hanno inevitabilmente condiviso il palco, artisti e rappresentanti istituzionali, con la regia del bravo presentatore.

Per la sezione musicale sono stati scelti Franco Mussida e Bernardo Lanzetti.

La presenza di due musicisti rock in un contesto artistico, comunque abbastanza formale, sarebbe stata difficilmente immaginabile per gran parte della loro carriera: agli inizi la loro opera suscitava diffusa diffidenza tra i critici, almeno quelli legati alla tradizione, superata la metà degli anni Settanta, anche da molti di quelli autoproclamatisi innovativi, spesso dediti a denigrare capacità tecniche e qualsiasi forma di ricerca, complessità o originalità in ambito musicale.

I “Capelloni”, giovinastri equivoci, stravaganti e di cattivo gusto, si erano trasformati in pochi anni, non ancora trentenni, in “Dinosauri”, esponenti di tradizione ed estenuante cultura.

La consegna del Premio Cilento Poesia è stata preceduta dalla lettura delle motivazioni alla base della scelta, impeccabili e utili a presentare gli artisti, ma per Mussida e Lanzetti, manchevoli nel riconoscimento di meriti non trascurabili, specialmente per i protagonisti di un ambito popolare e dallo straordinario potenziale economico: essere stati coerenti con i loro vissuti artistici e aver saputo accrescere la loro opera sia al cospetto delle sirene incantatrici del successo sia lontani dalle luci della ribalta. Lo spessore della loro personalità è emersa dirompente sul palco della “Sala Pasolini” di Salerno: nelle brevi interviste, mai banali, e nella scelta dei tre brani eseguiti da ciascuno di loro, nessuno degli Acqua Fragile e della Premiata Forneria Marconi. Artisti di razza, non in cerca di facili consensi, capaci di sorprendere e incantare: Lanzetti, con la sua voce in continua evoluzione, spaziando da una cover di Bob Dylan a Donna Giovanna, la storia di una versione femminile di Don Giovanni, dal suo prossimo disco solista, per la prima volta eseguita in pubblico, Mussida con il suo tocco magico.

Elogi e attestati di stima sono piovuti dagli altri artisti premiati e dai rappresentanti delle istituzioni, diretti anche a Lino Vairetti, presente in sala, con discrezione, animato della sua immutata passione ed empatia (personalmente avrei già qualche motivazione valida per il conferimento del premio per il prossimo anno…). Quanto tempo c’è voluto per riconoscere in Capelloni e Dinosauri artisti capaci di influenzare il loro tempo. E, per fortuna, ancora non hanno finito.





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