Acqua
Fragile – Moving Fragments
(Maracash
Records, 2023)
Di
Andrea Romeo
Questa volta sono passati solamente sei anni dall’ultimo album realizzato, ovvero A New Chant che aveva rappresentato l’inatteso ritorno in studio degli Acqua Fragile dopo ben quarantatré dal loro secondo, e sino ad allora ultimo album, Mass Media Stars, pubblicato dalla Ricordi nel dicembre del 1974.
Un po’ perché, a dire la verità, l’interesse da parte degli appassionati nei confronti di questa band emiliana, nata come Gli Immortali nel 1971 e successivamente esplosa ed implosa nel giro di un paio d’anni, tra il 1973 ed il 1974, non è davvero mai venuto meno, ed un po’ perché Piero Canavera, batteria, percussioni e cori, Franz Dondi, basso elettrico e Bernardo Lanzetti, voce, chitarre acustiche, percussioni e Glovox, ovvero i tre quinti della formazione originale, in fondo ci hanno proprio (ri)preso gusto, fatto sta che nel mese di Ottobre del 2023 è uscito finalmente Moving Fragments, il loro quarto lavoro in studio.
Da tempo fuori dai giochi il tastierista Maurizio Mori, già sostituito dal compianto Joe Vescovi nel 1975 ed il chitarrista Gino Campanini, la cui avventurosa vicenda, artistica ed umana, viene ben narrata nel volume Racconti e Schegge di Acqua Fragile. L’intensa vita di Gino Campanini curato da Andrea Pintelli Athos Enrile ed Angelo De Negri per l’Editore Arcana, ad affiancare questa volta i tre protagonisti sono la vocalist Rossella Volta, il tastierista Stefano Pantaleoni ed il chitarrista Claudio Tuma, già presenti nelle esibizioni live degli ultimi due anni.
Ovviamente, proprio come era già accaduto nell’album precedente, sono presenti diversi ospiti, ed anche di un certo rilievo: Brian Belloni, Giancarlo Brambilla, Davide Piombino e Stef Burns sono impegnati alle chitarre, Gigi Cavalli Cocchi, già da tempo collaboratore di Lanzetti, e Sergio Ponti alla batteria, Dario Mazzoli si è occupato dei sampler e delle programmazioni mentre, vera e propria ciliegina sulla torta, David Jackson, ex VDGG, appare al sax ed al flauto.
Nove i brani contenuti nell’album, che confermano in maniera definitiva lo stile di una band che ha sempre fatto delle armonie vocali, dei tempi dispari, e di una forte carica teatrale i propri punti di forza, una band in un certo senso “incompiuta” ma che, ad un certo punto della propria storia, è stata in grado di ritrovarsi e di rimettersi in gioco, decenni dopo essere scomparsa dai radar musicali ma senza aver affatto perso il fascino, l’affetto ed il credito, acquisiti presso i cultori del rock progressivo.
Già a partire da Her Shadow’s Torture Lanzetti ritorna a proporre le proprie intense narrazioni, adagiate su un impianto musicale decisamente prog, da una parte certamente vintage per le scelte stilistiche, ma dai suoni attuali e brillanti; in modo improvviso ed inatteso spunta però anche una vena hard rock, grazie a White Horse on Dope, in cui si scatena Burns, mentre si rinnova la vena più intimista, altra caratteristica storica del suono degli Acqua Fragile, grazie alla title track Moving Fragments, ballata “elettronica” al contempo delicata ed energica.
Il rock progressivo riemerge potente in Malo Bravo brano in cui la ritmica spezzata e dispari, oltre ad un andamento arabeggiante, sono le caratteristiche principali per un pezzo che rappresenta un vero e proprio tour de force, e trova invece nuove direzioni espressive in IA Intelligenza Artificiale, ballad acustica scritta invero in tempi non sospetti ed anticipatrice di una realtà che, oggi, è diventata cronaca, ed in cui Lanzetti e Volta duettano con grande trasporto ed una notevole intensità emotiva.
Black Drone ha una carica epica e drammatica quasi cinematografica, a cui non sono affatto estranei il sax ed il flauto di Jackson mentre la successiva e strumentale DD Danz prosegue sulla medesima falsariga, accentuando però i toni maggiormente tesi fino ad assumere un andamento quasi dark, per un brano dallo stile che si può considerare decisamente affine ai recenti lavori dei Claudio Simonetti’s Goblin.
Accenti assolutamente più “romantici”
si ritrovano invece all’interno del penultimo brano, Il Suono della Voce,
il pezzo probabilmente più “classico” dell’intera tracklist, una vera e propria
canzone che si addentra decisamente, e senza alcun tipo di timore, nel
territorio del pop, mentre la chiusura del lavoro viene affidata a Limerence
Ethereal, voce e chitarra sugli scudi, per un commiato
malinconico ed appassionato, anch’esso in pieno stile Acqua Fragile.
La produzione dell’album è stata affidata a Dario Mazzoli, già più volte collaboratore di Bernardo Lanzetti in sala di registrazione, incluso il suo ultimo album come solista Horizontal Rain, uscito nel 2021.
Con un assetto ormai consolidato, reso tra l’altro coeso dalle numerose esibizioni dal vivo che hanno offerto alla band la possibilità di compattarsi e di esprimere compiutamente le proprie caratteristiche stilistiche, gli Acqua Fragile non soltanto sono tornati decisamente in pista ma si sono posti nella invidiabile condizione di poter percorrere ancora un lungo tratto di strada insieme regalandosi, e regalando soprattutto al proprio pubblico, una sorta di seconda vita artistica che, basata sicuramente sulla propria credibilità, diciamo così, storica, è già andata parecchio oltre grazie ad un paio di album che rappresentano altrettanti tasselli di una rinnovata e ricca vena creativa; strumentalmente solida ed in grado di ampliare il proprio repertorio, la band può oltretutto contare su una voce, quella di Lanzetti, ancora in grandissima forma ed in grado di arrampicarsi sempre verso vette non certo agevoli, mantenendo inalterati il timbro, l’intensità e la forza emotiva.
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