Il racconto di Bernardo Lanzetti a proposito dei Mangala Vallis e del loro album “Lycanthrope”…
Il secondo album dei Mangala
Vallis, “Lycanthrope”, è stato per me un lavoro moto
importante perché mi ha riconciliato con il Prog e ha sviluppato le mie
attitudini all’arte.
Dopo essere stato ospite nel primo album, “The Book Of
Dreams”, entrato nella band a tutti gli effetti, sono stato conquistato dal
concept ideato da Gigi Cavalli Cocchi e dalle musiche scritte da Mirco
Consolini e Enzo Cattini.
In particolare, ricordo quando nella soffitta/studio Tamburo
di Gigi, Enzo mi accennò, all’Hammond, l’intro e lo sviluppo di quello che
sarebbe diventato “Call Me Alias”.
Avevo trovato posto a sedere in un angolo della panca dell’organo, giusto accanto a Enzo che suonava e con poche parole descriveva lo svolgimento del brano. Ebbi la visione di un quartetto d’archi che suonava nello spazio ma, cosa ancor più straordinaria, qualcosa mi diceva che quella musica mi aspettava perché destinata a me.
Incaricato di scrivere i testi, affrontai il tema alla
maniera di certi film degli anni ’70, dove diversi registi proponevano il
proprio episodio visionario sul tema comune (curioso rilevare la riproposta del
genere con l’attuale film “Kinds Of Kindness).
In questo modo, poi, come vocalist, sarei stato, di volta in
volta, il narratore, il giovane uomo inquieto, il filosofo dietro gli
accadimenti e, naturalmente, il Licantropo.
All’epoca, ero quasi sempre nel mio studio di pittore a Crema,
dove praticamente vivevo da single. Avevo spazio e tempo per osare in ogni
direzione.
Non so come, arrivai a piazzare penne e quaderni in ogni
angolo delle due grandi stanze a disposizione. L’impianto audio diffondeva i
nuovi brani demo registrati con l’inglese maccheronico accennato dal Consolini,
mentre io mi aggiravo tra tavoli e cavalletti come un’ombra spiritata, un
cacciatore o una preda.
Scrissi tutti i testi praticamente stando in piedi e le parole per uno stesso brano si sviluppavano in zone diverse dello studio e su pagine di quaderni differenti…
Echo Absolute - Rimanda a quello “spazio” intuito all’inizio di
questo scritto
Cosmotraffic Jam - Intrappolato in un ingorgo stradale cosmico,
l’interprete prende la decisone di cambiare la propria natura: non più
sostenibile come umano sogna di diventare animale.
Call Me Alias -Sull’assurdità e incongruenza dei rapporti umani di
quel presente. L’attrazione amorosa sempre in cerca di poesia per realizzare
l’amore. Occorre ricordare che lo scritto risale al 2005 ben prima
dell’esplosione dei social.
Lycanthroparty - Prima di diventare un Licantropo, il soggetto
organizza un grande party per salutare tutti gli umani…
Hum / Animal Song - La canzone celebra l’umano e la
belva.
The Boy That Howls At the Moon - Il ragazzo che ulula alla luna. Un
telefilm con gli accadimenti in cronologia.
The Mask - Ancora su aspetti assurdi e insostenibili della società
odierna.
The Transparent And The Obscure - Un discorso filosofico sulla
contrapposizione tra il “trasparente” e “l’oscuro”.
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