In occasione della scomparsa del sommo poeta del Progressive Rock, Pete Sinfield, per ricordarlo, si ripropone un articolo del 2017 che riporta alla sua collaborazione con Bernardo Lanzetti, in occasione dell’uscita dell’album “A new Chant”, degli Acqua Fragile
Aqua Fragile “A new Chant”- Special guest Pete Sinfield
Tra gli
ospiti stranieri del nuovo album degli Acqua Fragile troviamo un artista
immenso: Pete
Sinfield.
Poeta,
musicista e produttore, è noto soprattutto come autore dei testi di alcuni
grandi gruppi della scena progressive britannica degli anni Settanta, uno su
tutti quello dei King Crimson.
Bernardo Lanzetti racconta
come è avvenuto il loro incontro e come è stato possibile arrivare a questa
gratificante collaborazione.
Quando la PFM, quella originale,
ancora con Mauro Pagani e Giorgio Piazza, iniziò a lavorare con il poeta dei
King Crimson Pete Sinfield, il sottoscritto, Bernardo Lanzetti, era ancora con
l’Acqua Fragile.
Negli anni successivi, pur venuto
a sapere che Pete aveva approvato il mio arruolamento nella band milanese, non
ebbi mai modo di incontrarlo, fino al 1994, ovvero quindici anni dopo la mia
fuoriuscita.
Di ritorno da Los Angeles, dopo una
settimana intensa di registrazioni con Beppe Cantarelli, salii a bordo di un
Jumbo 747, destinazione Londra, praticamente
vuoto; oltre al sottoscritto, forse altri quattro o cinque soggetti e una sola
coppia al centro di una delle sezioni del jet.
Mi capitò di guardare l’uomo e -
sì- sembrava proprio Mr. Sinfield. Mi avvicinai e pure lui mi fissò
chiedendomi: “Bernardo?”.
Scambiammo poche frasi e venni a
sapere che lui stava tornando a casa dopo un’esperienza con Michel Polnareff.
La casa discografica aveva commissionato testi in inglese per riposizionare
l’artista francese.
Passarono diversi anni, fino a
quando Greg Lake non venne in Italia per quel piccolo, intenso, tour che mi
vide ospite sul suo palco in quel di Piacenza.
Fu in quei giorni che mi si parlò
del sito di Pete Sinfield, che raccoglie non solo i suoi testi, ma anche sue poesie
e haiku.
Alcune settimane dopo, nel sud
della Spagna, comperai una chitarra e mi misi al lavoro per mettere in musica “Rain Drops”, una breve composizione, un
gioiellino del poeta pescato nel web.
Realizzai un bel provino, sempre
in Spagna, che ora dovevo sottoporre a Mr. Sinfield per la sua approvazione ma,
dopo problemi di salute e depressione, egli non era più raggiungibile, nel
senso che lettere, email, telefonate e persino il bussare di Greg Lake alla sua
porta venivano ignorati.
Un giorno, prima di un concerto
con David Jackson, ex Van der Graaf Generator, mi racconta di aver fatto
trasloco e di essersi trasferito nel Suffolk. “Dove esattamente?”, chiedo io. “Oh,
in un piccolo paese dove vive anche Pete Sinfield”. La lampadina si accende
immediatamente, e la storia si sviluppa in modo tale che la famiglia Jackson,
addirittura in due riprese, riesce a farmi avere l’approvazione della
musica/arrangiamento con tanto di firma per il deposito.
Tango Spleen venne all’Elfo a
registrare in una session allargata con Franz al basso elettrico, Alex
Giallombardo alla chitarra e Piero alla batteria.
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