Ancora una magnifica serata all’insegna della musica progressiva, ancora un momento significativo con un fine benefico. Questa volta la sede scelta è il Teatro Moderno di Castel San Giovanni (PC).
Nell’occasione è il Dott. Rossi, presidente della ONLUS “Fondazione Cura Mini-Invasiva Tumori” che anticipa il concerto, indicando con parole chiare e semplici la necessità di trovare fondi per la ricerca, sottolineando le carenze “ufficiali” e la conseguente spinta verso strade alternative.
Teatro pieno e quindi grande risposta del pubblico.
Organizzazione sul sito a cura di Dante Tassi, mentre Franco Taulino ha come sempre il doppio ruolo di musicista e di realizzatore dell’organigramma artistico.
Sul palco il solito sogno che diventa realtà, con la Beggars’ Farm che agevola le performance di alcuni ospiti tra i più illustri della scena prog italiana e non solo: David Jackson, Aldo Tagliapietra, Bernardo Lanzetti, Lino Vairetti, Gianni Leone. Piccola partecipazione per un grande cantautore, Aldo Ascolese, ma in certe occasioni il piacere della compagnia, il gusto della presenza, è forse superiore alla necessità di visualizzazione personale, tipica dei concerti “singoli”.
Buone le premesse quindi, anche se alcuni problemi tecnici, fortunatamente risolti, hanno fatto temere il peggio.
Si inizia con una sorpresa, un tributo a Battisti con un artista locale, Barristi Rosario De Cola, che viene accolto con un certo “calore”, e che propone due canzoni tipiche del Lucio nazionale (“La Canzone del Sole “ e “I Giardini di Marzo”), inaspettate ma apprezzate dal pubblico.
Il primo big è Aldo Tagliapietra che presenterà alcuni dei suoi brani storici, come “Gioco di Bimba”, “Amico di Ieri” e “Canzone d’amore”. Niente basso , ma chitarra acustica e voce inconfondibile, che anche a distanza di tempo provoca emozioni a gettito continuo. I suoi compagni di palco si chiamano Beggar’s Farm, Franco Castaldo e… David Jackson, quest’ultimo conoscente di vecchissima data.
Un bel momento… un inizio alla grande.
Il secondo ospite è Bernardo Lanzetti che “mantiene”on stage Jackson, presenza necessaria per proporre due brani dei Van der Graaf Generator, “Refugees” e “Killer”, molto complicati da eseguire. “Refugees” rappresenta uno dei momenti poetici più alti di Hammil e soci, e la versione ascoltata nell’occasione ha emozionato un pubblico attento.
Non potevano mancare brani della PFM, come “Traveller” e “Out of the Rondabout” o, nel bis, “Impressioni di settembre”. Carino il gesto di Lanzetti che ha ricordato che tra il pubblico era presente Giorgio “Fico” Piazza, primo bassista della PFM, e quindi reale protagonista di “Storia di un minuto”.
Tra gli autori di “Impressioni di Settembre” anche Mogol e quindi l’iniziale angolo “Battistiano” si incastra correttamente nella filosofia musicale della serata.
Lanzetti utilizza anche il suo “glovox” e si dimostra in piena forma, per la delizia dei presenti che apprezzano molto le sue doti di uomo da palco. Inclinazione che si mette in evidenza quando, in occasione del tributo a Demetrio Stratos, “Maestro della voce”, Bernardo riesce a coinvolgere il pubblico, “costringendolo” a battere le mani a tempo e a … tirare fuori la voce.
Fine prima parte per tirare il fiato e per cercare la socializzazione, naturale tra persone che amano la musica… questo tipo di musica.
Si riprende col bravo Ascolese che… “Volta la carta”, ma esce dai giochi un po’ troppo presto, anche se lo si rivedrà per il brano finale.
Arriva il momento delle Prog Family di Lino Vairetti che, con David Jackson, ripropone l’album condiviso un paio di anni fa. Vairetti compare con la sua usuale maschera dipinta in volto e presenta un sunto dell’album, mentre sullo sfondo scorrono le immagini storiche, che molto si addicono alla serata. Grande energia e tocco di allegria che colpisce l’audience.
L’ultimo ospite ad apparire è Gianni Leone, che con l’aiuto di Andrea Garavelli al basso e Sergio Ponti alla batteria, ricostruisce uno dei momenti migliori del suo storico passato con il Balletto di Bronzo. Appare in stato di grazia e colpisce anche dal punto di vista strettamente teatrale. Bello il pezzo di Todd Rundgren che Gianni ha già presentato in altre occasioni, anche se la versione con Jackson è quella che prediligie. Ormai ha spazio fisso nei nuovi Osanna e lo ritroviamo in “Everybody Gonna See You Die “, uno dei massimi momenti di pura energia della serata.
Doveroso rimarcare l’apporto determinante dei Beggar’s Farm- fatto ormai scontato- con una grande varietà di musicsiti: oltre ai già citati Garavelli e Ponti, Marcello Chiaraluce (chitarre), Kenny Valle (tastiere), Andrea Rogato (tastiere), Matteo Ferrario (violino), Christian Gazzetta (Chitarra acustica) e Paola Gemma, unica donna sul palco nel ruolo di corista.
Il canonico bis si divide in tre parti, anche se l’immagine più significativa è quella che riunisce tutti i protagonisti sul palco.
Franco Taulino, per una sera più organizzatore che musicista, chiama a se i “suoi uomini”, nominandoli uno ad uno, per una fantastica “Theme One” in onore di David Jackson.
Un’altra serata da ricordare, nel segno della buona musica.
Ma è nell’aria una nuova, grande magia prenatalizia!!!
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