La Musica dopo il
2020: spunti e riflessioni
Parte seconda
Mi rivolgo ai colleghi artisti e in
modo particolare a chi ha avuto modo di leggere, in rete, il mio personale
appello su “La Musica dal 2020”,
riflessione in cui ponevo l’accento sull’aspetto artistico della musica a
venire.
Ultimamente siamo stati in molti a
lanciare messaggi scritti, audio e/o video, in rete, circa scenari futuri per
arte, musica e spettacolo, ma ho riscontrato che tutti questi interventi sono accomunati
da un grido di dolore e da una, più o meno espressa, richiesta di aiuto alle
Autorità statali.
Mi sia concesso chiedere:
- quando mai Stato o strutture
preposte, anche in tempi migliori, hanno aiutato gli artisti dello spettacolo
e, in particolare, i musicisti?
- quando la tutela ed il sostegno
della nostra categoria supererà gli interessi personali dei nostri
rappresentanti?
Giusto dopo il “Concertone del 1°
Maggio”, dove pochi, cosiddetti “big”, e un manipolo di raccomandati
“sanificati” con le loro registrazioni audio/video si sono elevati sopra il
99,9% dei loro colleghi costretti a casa, provo a giocare con l’acuta
osservazione circa il futuro formulata da alcuni osservatori e filosofi:
“Nulla cambierà, se non in peggio!”
In Italia, tutti potranno fare musica,
soprattutto come hobby o seconda attività, ma in osservanza al collaudato e mai
contrastato sistema del conflitto di interessi, per i sedicenti artisti,
l’accesso ai media nazionali, RAI in testa, e ai festival musicali, quelli che
godono anche di finanziamento pubblico, sarà gelosamente riservato ai
funzionari SIAE, RAI, Partiti politici, Sindacati, Media e ai loro “congiunti”
fino al 6° grado o addirittura 13°, a seconda del genere musicale. Gli affetti
stabili si consolideranno come strategici.
La produzione di musica su supporti
fonografici o multimediali verrà affidata, in via esclusiva, alle
radio/televisioni commerciali che, divenute anche editori, nel senso allargato
del termine, blinderanno i propri monopoli ove coltivare e promuovere
musichette e simpatie di loro scelta chiudendo così il cerchio perfetto.
Si impedirà ogni intervento da parte
del Garante per la Concorrenza e il Libero Mercato.
Con uno sguardo al panorama
internazionale, si dovranno aumentare gli inviti in Italia agli artisti
stranieri, sottolineando il fatto che, non essendo i loro cachet soggetti a IVA
e contributi, l’affare risulterà sempre più vantaggioso. Non dimentichiamo poi
i giochetti che si possono fare con i biglietti on line.
Il cosiddetto “plagio” non avrà più
motivo di creare disturbo del mercato, in quanto gli autori più titolati
saranno sempre autorizzati a saccheggiare le composizioni dei meno noti. Non si
sprecherà più tempo e danaro nei tribunali anche se i consulenti tecnici,
spesso incompetenti in musica, non potranno più arrotondare i loro introiti.
La “Class Action”, quella con cui la
moltitudine di musicisti professionisti potrebbe scardinare il sistema, verrà
loro preclusa, tanto... quando mai hanno voluto usarla?
Scendendo in dettagli tecnici, servirà
abolire il concetto di “intonazione”, ovvero accettando culturalmente e
matematicamente tutto ciò che sta tra “Il Silenzio” e la “Cacofonia”.
Il cosiddetto “playback” diventerà
facoltà universitaria e si arruoleranno come docenti le numerose comparse che
negli ultimi 40 anni si sono specializzati nel campo del “Liscio”.
Certo, rimangono i DJ, ma dopo averli
maturati a conduttori e “opinion leader” qualcuno arriverà presto a nominarli
cavalieri o commendatori della Repubblica!
Un caro saluto a tutti,
Bernardo Lanzetti
Lo scrivente, sorvolando sulla propria
estensione vocale di più di 3 ottave e su quanto prodotto in campo artistico,
può vantare un curriculum combattivo in quanto, partendo già dagli inizi degli
anni ’70, impegnatosi per uscire indenne da una contestazione pesante da parte
dell’Ispettorato del Lavoro, ha successivamente vinto in diversi contenziosi e
cause legali per rivendicare i propri diritti di interprete/autore dovuti da
case editrici e discografiche compresa una nota multinazionale.
Attualmente è impegnato in
un’importante causa contro numerosi soggetti statunitensi e italiani alleati in
più violazioni dei diritti d’autore e di interpretazione.
Le prime considerazioni di Bernardo Lanzetti su
“LA MUSICA DAL 2020”, sono fruibili al
seguente link:
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