venerdì 5 agosto 2011

Gli Acqua Fragile... rimasterizzati.



Sono partito per la montagna col carico di CD e libri... tanti buoni propositi quindi!
I primi due album estratti dalla pila sono "antichi", ma solo perché sono stati creati svariati lustri fa; nella realtà sono freschi come appena "sfornati". Sto parlando dei due "lavori in studio"degli Acqua Fragile, datati rispettivamente 1973 (Acqua Fragile, Numero Uno) e 1974 (Mass Media Stars, Dischi Ricordi).
Un terzo album, “Live in Emilia”, uscì dopo circa vent’anni, ma non fu rappresentativo della band: “Era una bruttissima registrazione, tecnicamente impresentabile, di un concerto successivo all’abbandono di Maurizio Mori”, dice il vocalist Lanzetti, “ ed era anche un’azione illegale intrapresa a mia insaputa” (i responsabili sono stati costretti a ritirarlo dal mercato).

I primi e quindi unici due album, hanno avuto destino differente. "Acqua Fragile", disco d'esordio, è diventato col tempo un must, e brani come "Morning Comes" sono stati spesso utilzzati da band che hanno vissuto e vivono a pane e prog. Ed è questa la sorte che è capitata a molte opere prime (a volte prime e uniche, come Zarathustra, del Museo Rosembach).

Possedevo già una vecchia versione di "Acqua Fragile" e non ho avuto quindi sorprese da ulteriore ascolto, ma solo conferme.

Non avevo invece mai sentito "Mass Media Stars", e ciò mi è sembrato almeno strano, vista la qualità dell'album e il mio appartenere alla categoria citata dei malati di prog. Ma come può passare inosservata una tale perla?

Una chiave di lettura me l'ha fornita Bernardo Lanzetti, vocalist del gruppo ed elemento di spicco internazionale, più in auge che mai. Dice Bernardo: "."... la Ricordi, all'epoca, stampò solo 600 copie, 30 delle quali furono acquistate dal gruppo...". Va da sè che furono pochi i fortunati a poterne usufruire, in anni in cui l'informazione musicale era giocoforza limitata. Ma mi chiedo il perché di una tiratura così limitata, e ancora... come è possibile che in un momento di riflusso del prog nostrano si sia dovuto attendere l'azione della Esotering Recordings, che ha ristampato le nuove versioni rimasterizzate?!

All'interno dei CD si trovano informazioni che sono molto di più di una descrizione oggettiva del contenuto, ma permettono di venire a conoscenza di aneddoti che riguardano la storia del gruppo, e di conseguenza della musica progressiva italiana, con uno strato internazionale di spessore, dovuto al fatto che gli Acqua Fragile hanno da sempre utilizzato la lingua inglese, provocando reazioni negative in chi pensava che una band italiana dovesse usare la lingua della sua terra. Ma chi poteva permettersi in quell'epoca di esprimersi in un buon inglese? Chi ne aveva le capacità?

Utilizzo stralci delle note inserite nel booklet per fare un pò di chiarezza.

Bernardo risponde alle domande di Michael Heatley : " La lingua italiana non è facilmente applicabile a frasi ritmiche come quelle della musica rock”, perché ci sono pochi monosillabi e non molte parole che finiscono accentate. Inoltre, ogni parola nella frase deve essere accuratamente pronunciata per consegnare il significato preciso".

La padronanza dell’inglese di Lanzetti deriva dal periodo vissuto nel Texas, ma si può anche far risalire a periodi antecedenti.

Fin da bambino ho sempre amato cantare in lingue diverse, cominciando dal latino, francese (magari maccheronico), persino polacco e successivamente in inglese, quando mio fratello, di alcuni anni maggiore, cominciò a portare a casa dischi di Elvis o Neil Sedaka. Prima di compiere 17 anni, andai nel Texas con una borsa di studio. Ho vissuto in una famiglia con due ragazzi, uno della mia stessa età, ed ho frequentato l’ultimo anno della loro High School, diplomandomi nel 1966. Più tardi, nel 1970, ritornai negli States per sei mesi, gravitando attorno Dallas, Fort Worth e Lubbock insieme al mio “fratello americano” che nel frattempo era diventato un musicista professionista.”
Al suo ritorno in Italia nacquero gli Acqua Fragile, come evoluzione di un trio già esistente, "Gli Immortali". Il loro buon lavoro fu notato dalla PFM che ne favorì una certa visibilità e, soprattutto, diede loro la posssibilità di andare in tour. Grazie a tutto ciò A.F. ebbe anche l'occasione di "aprire" per band d'oltremanica. La fama degli “Acqua Fragile” aumentò quindi quando si ritrovò a fare da spalla a gruppi come i “Soft Machine”,” Alexis Corner & Snape”, “Tempest”, “Curved Air”, “Audience”, ”Huriah Heep” e soprattutto i “Gentle Giant”.
Le influenze musicali dell’Acqua Fragile erano varie. Dice Lanzetti:

Piero ( Canavera, batterista) studiava le armonie vocali di “Crosby, Stills, Nash and Young”, ma tutta la band al completo stimava i gruppi Prog britannici: dagli Audience ai Van Der Graaf Generator, passando dai King Crimson sino ai Genesis e ai Gentle Giant, ma senza trascurare “Curved Air” ed “Egg”.

Per il suo talento vocale, Bernardo Lanzetti è stato accostato e paragonato a Peter Gabriel Roger Chapman, e quindi rispettivamente ai Genesis ed ai Family. Egli ammette entrambe le influenze, ma desidera ricordare quanto deve anche alle grandi voci degli anni ’60, Lennon/McCartney, John Fogerty dei Credence, Bob Dylan, Otis Redding, Van Morrison e Stevie Winwood.
Bernardo ha conosciuto Roger Chapman in Inghilterra, (lo ha incontrato successivamente anche in Italia) ed ha anche lavorato con il suo chitarrista Steve Simpson (il gruppo di Chapman si chiama “Shortlist”) ospite in tre dei suoi dischi solisti.

Acqua Fragile” fu pubblicato in Italia nel ‘73 dall’etichetta Numero Uno.

Il 33 giri-LP si presentava con una singolare copertina: un poster quattro volte il formato classico veniva ripiegato in due fino a raggiungere la giusta dimensione ed era illustrato con disegni alla Paul Klee (Yellow Submarine) nonchè foto del gruppo.

Il secondo disco del gruppo, “Mass Media Stars”, pur essendo stato prodotto l’anno seguente, ancora sotto la Numero Uno, fu pubblicato dalla Ricordi che rilevò anche il relativo contratto con la band.

“Tristemente l’”Acqua Fragile” non è riuscita a sfondare all’estero, ma Bernardo ha una storia vera ed incredibile da raccontare:

Nel 1975, un americano, nell’industria discografica, cui piaceva “Mass Media Stars” volò in Italia per controllare se la band esistesse davvero o non fosse un “pacco” all’italiana. Con l’aiuto di tanti amici, fu organizzato un concerto pomeridiano (all’Astrolabio di Parma con il DJ Robi Bonardi) e Gaetano Ria, l’ingegnere del suono, insieme al produttore Claudio Fabi (il padre di Nicolò) accompagnarono questo signore, in macchina da Milano a Parma. Noi suonammo il nostro concerto e l’americano si dichiarò “very impressed”(molto impressionato). Non avemmo più sue notizie, la Ricordi ci aveva già scaricato, io lasciai il gruppo per altre avventure, la band fini per sciogliersi. Anni dopo mi fu raccontato che il discografico americano aveva continuato ad inviare dei Telex alla Ricordi chiedendo di poter distribuire il nostro album negli States ma nessuno gli rispose mai perché, all’epoca, alla Ricordi nessuno parlava un inglese decente. (La circostanza mi fu confermata ulteriormente da Luigi Mantovani, prima label- manager alla Ricordi e successivamente direttore della Virgin Italia). Ebbene, quell’ Americano era Seymour Stein, quello dei Ramones ( Pretenders, Talkin Heads, Madonna )".
Chi può sapere quale altro diverso destino avrebbe potuto avere la band di Parma!?

E' invece conosciuta la successiva fase della vita musicale di Lanzetti, noto per essere stato vocalist con la PFM, gruppo italiano che ha segnato gli anni ’70, tra il 1975 e il 1980.

Bernardo non si è fermato agli anni '80, ma la sua "carriera" è proseguita sino a culminare con l'ultimo ambizioso progetto di cui ho scritto recentemente:

Oggi dichiara: “Sono molto felice e commosso al vedere questi due album tornare alla luce, in modo particolare all’estero”.

Anche io sono rimasto sbalordito. I motivi della commozione di Lanzetti possono essere dovuti a motivi diversi, non solo di carattere musicale. Il mio feeling è invece derivante dal puro ascolto.

Se il bellissimo album omonimo, "Acqua Fragile", è segnato dallo stato di "prima incisione", e quindi, paradossalmente, è un primo bilancio di brevi vite che crescono assieme al prog d'oltremanica, il secondo, "Mass Meda Stars", è un incredibile contenitore di emozioni che, se pubblicizzato a dovere, non avrebbe faticato ad emergere, favorendo la crescita dell'unico gruppo italiano che poteva essere scambiato per inglese. Forse erano tempi non maturi e adesso, con il mondo tendente alla globalizzazione, nessuno metterebbe l'acccento sulla lingua utilizzata.

Racconta Lanzetti a proposito del brano che da il titolo all'album: " Sono molto orgoglioso del brano Mass Media Stars”, sorprendendosi di aver fatto sua quella tematica qualcosa come 37 anni fa! "Bel pezzo, (meravigliose parti di basso, chitarra, batteria, tastiere e voci!) grande titolo, avanguardia giovane ed intelligente, con quell’inserto audio tratto da una trasmissione radio “trafugata” in studio durante una session notturna."

Si tratta di un brevissimo intervento del famoso giornalista/autore/commentatore radio/televisivo americano Tom Brokaw.

“All’epoca neppure sapevo chi fosse Brokow (diventato famoso per la sua voce nei reportage radiofonici sul Watergate e più tardi approdato alla televisione dove è ancora una leggenda), ma ho sempre pensato che il suo intervento fosse perfetto! Resta emblematico però, ed anche un po’ irritante, che questo disco non sia mai stato suonato alla radio o supportato da un’apparizione TV in Italia. Non era gradito un gruppo italiano che cantasse in inglese!"
Due album seminali imperdibili.

Ma... chi era la responsabile dell' ufficio stampa, sia per "Acqua Fragile" alla Numero Uno che per "Mass Media Stars", l'anno successivo all Ricordi? Era ... Mara Maionchi, probabilmente anche lei alle prime armi!

Informazioni sulla storia degli A.F. sono rintracciabili ai seguenti link:



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