venerdì 23 agosto 2019

Autoritratto di Bernardo Lanzetti


"Da un'immagine del servizio fotografico realizzato per la copertina di "Acqua fragile" (1973), uno scatto con "fish eye" che cattura Bernardo Lanzetti con Piero Canavera, il batterista di Acqua Fragile, sullo sfondo.

Bernardo stesso ha dipinto un piccolo autoritratto a tempera, mai condiviso in precedenza."

domenica 18 agosto 2019

Una pagina facebook per Bernardo Lanzetti



È nata una nuova pagina facebook dedicata all’attività, passata-presente e futura, di Bernardo Lanzetti.

Da questo spazio sarà possibile seguire la musica che Bernardo propone, in solo, con l’Acqua Fragile e attraverso le molteplici collaborazioni.

Diffondete il verbo…

Bernardo Lanzetti -The Vox Impossibile

mercoledì 14 agosto 2019

Woodstock: il pensiero di Bernardo Lanzetti...



Immagine di Patrizia Macchia

Articolo uscito recentemente su MAT2020


WOODSTOCK ʼ69-2019
di
Bernardo Lanzetti

Lo straordinario evento del 1969 conosciuto come Woodstock, ragionando in termini moderni, potrebbe essere definito come la più grande - e ultima - piattaforma musicale non digitale.

Infatti, per Live Aid che lo ha seguito più tardi è stato assolutamente strategico lʼintervento della televisione in diretta, mentre Woodstock ha potuto contare, pur con grande risonanza, solo sullʼomonimo film uscito nel ʼ70.

Allo stesso modo intendo rimarcare come gli artisti esibitisi al “Festival di Pace & Amore”, nelle loro performance abbiano inserito improvvisazioni passate poi alla storia.

Oggi tutto rimarrebbe incollato a un “time code” necessario per avere effetti luci in sincrono e, ahimè, contributi di basi sonore per un playback più o meno totale.

In una realtà italiana dove la RAI di fatto negava lʼaccesso alla grande musica internazionale, per un appassionato di musica come me, oltre allʼarticolata offerta artistica, Woodstock ha rappresentato una miniera di idee e informazioni tecniche. Penso ad esempio allʼaver imparato accordature diverse per le chitarre solo guardando e ascoltando C.S. & N piuttosto che Ritchie Heavens.

Ammetto di essermi interessato allʼevento molto più per la musica che non per gli avvenimenti socio-antropologici e culturali intorno ad esso. Solo anni più tardi ho potuto inquadrare lʼeccezionalità del tutto, pur rammaricandomi di come il frainteso messaggio “musica gratis” sia stato cavalcato in Italia per tutti gli anni ʼ70.

Appena uscito, ho avuto la fortuna di vedere il film di Woodstock negli USA - il cinema rende giustizia alla musica più delle produzioni video attuali - e di toccare con mano la vibrante presenza dei messaggi veicolati.

Dieci anni dopo lo storico evento, il carrozzone Woodstock ʼ79, ha fatto tappa anche al campo sportivo di Casalmaggiore, il mio paese natio.

Il giornalista Armando Gallo era nostro ospite e dal balconcino di casa dei miei ho potuto vivere un momento surreale… lʼesibizione casalinga di Joe Cocker!


lunedì 12 agosto 2019

PROG ITALIA COLLECTION PARTY: il commento di Guido Bellachioma


Foto di Alessandro Pagano 

Un commento di Guido Bellachioma afferrato dalla rete…

Riflessioni su PROG ITALIA COLLECTION PARTY 7/agosto a Francavilla al Mare
Di Guido Bellachioma

IL PROGRAMMA

Nelle mille avventure musicali che ho affrontato in vita mia raramente sono stato bene (emozionalmente, artisticamente e umanamente) come al Blubar Summer Festival 2019 (Francavilla al Mare, 7/10 agosto).
Fino al 18 la mostra Roma Rock 70 sarà visitabile gratuitamente a Palazzo Sirena, con 20 splendide foto in bianco e nero dal mio archivio, opera di Fabio D'Emilio, negli anni 70 fotografo delle riviste Super Sound e Nuovo Sound, tra cui Peter Gabriel, Francesco Di Giacomo, Phil Collins, John Hiseman, Steve Winsood, Nico Di Palo, Michi Dei Rossi, Lino Vairetti, Kerry Minnear e Gary Green dei Gentle Giant, Ian Anderson, Frank Zappa, Franco Mussida, Elio D’Anna, Alan Sorrenti, Steve Hackett, Ivano Fossati, Franco Battiato.
Ero sicuro che l’esperienza a cui avevamo “dato” il nome e il logo della “nostra” rivista, Prog Italia Collection Party, sarebbe stata ristorativa delle sempre “brutture” che ormai affliggono il mondo musicale, persino quello alternativo, idealmente diverso.
I problemi, inevitabili quando si allestisce all’aperto un progetto simile (orchestra di stampo sinfonico, gruppo rock e ospiti) sono stati affrontati col sorriso e la giusta ironia, sia dagli artisti che da chi ha duramente lavorato per realizzare quella che sembrava una “pazza idea”… in realtà non era pazza ma folle in modo esponenziale!
Eppure, forse proprio per questo sentimento fuori dagli schemi che coinvolgeva tutti, è venuta splendidamente, e la gente ha compreso il sentimento che coinvolgeva tutti, sopra e sotto il palco.

                                                    Foto di Alessandro Pagano 

Se ognuna delle persone coinvolte avesse ragionato logicamente PROG ITALIA COLLECTION PARTY non avrebbe avuto motivo di esistere: fatica erculea da mettere al servizio dell’arte, musica più difficile per coinvolgere il pubblico, economicamente la serata meno remunerativa… però soddisfazione “sesquipedale” (cercate il vocabolario se la parola vi risulta estranea però è quella che foneticamente esprime meglio il concetto… d’altronde il PROG è un po’ alieno anche a livello sonoro… quindi ).
Tutti i brani eseguiti sono “un pezzo de core” per me e per molti, inutile citarli tutti, il repertorio è stato un viaggio nella memoria collettiva, compresa la trilogia di Bacalov (Concerto Grosso/New Trolls, Osanna/Milano Calibro 9, Rovescio della Medaglia/Contaminazione).
Segnalazione inevitabile per l’omaggio a Francesco Di Giacomo, dove Paolo Sentinelli ha eseguito con l’orchestra “Lo stato delle cose”… l’emozione è stata davvero difficile da reggere… d’altronde Francesco è unico… ne parlerò per sempre al presente.
E’ finita in “caciara” cantando a squarciagola nei due bis, Centro di gravità permanente e Non mi rompete, con tutti gli ospiti sul palco contemporaneamente a interpretare il senso della festa in modo nobilmente “cazzone” ;-) E vedere Maurizio Rapino, senza la cui opera Blubar non potrebbe neanche essere ipotizzato (mi perdonino tutti gli altri ragazzi/e che in questi giorni ho imparato ad apprezzare), “pogare” come a un concerto punk non ha prezzo.

                                                    Foto di Alessandro Pagano 

La gente di Prog Italia Collection Party: per prima l’orchestra che si è fatta un mazzo terrificante con estrema dedizione e competenza, ragazzi/e che possono insegnare a tanti cosa significa il senso del lavoro applicato all’arte, diretta con … poi il M° Leonardo Quadrini che l’ha diretta, Osanna (Lino Vairetti, Gennaro Barba, Nello D’Anna, Sasà Priore, Pako Capobianco), Rovescio della Medaglia (Enzo Vita, Andrea Castelli, Nicola Costanti, Carmelo Junior Arena, Andrea Bruni, Pino Polistina), Patrizio Fariselli, Vittorio De Scalzi, Bernardo Lanzetti, Paolo Sentinelli, Filippo Destrieri, Aldo Tagliapietra.

                                                   Foto di Alessandro Pagano 

Grazie al mio amico Maurizio Malabruzzi che mi ha coinvolto con passione (una persona fuori dalla pecionaggine imperante e sempre col sorriso sulle labbra);
grazie al deus ex machina Maurizio Rapino;
grazie ad Alessandro Pagano;
grazie a Sandra Ferri;
grazie, scusate la cacofonia, a Graziano;
grazie a tutti voi che avete partecipato e anche a chi ha capito che la prossima volta non dovrà mancare…
Un grazie particolare ad Antonella Caspoli, moglie di Francesco Di Giacomo, che a pochissimo tempo da un momento doloroso è venuta con noi a vivere l’affetto che ancora ci lega a Francesco, le è stata consegnata una targa ricordo della serata, che sono sicuro non dimenticherà facilmente… neanche io…
L’ultimo grazie è per la “gente” di Prog Italia con cui ho parlato, scattato foto e scambiato saluti… un “autograzie” al sottoscritto per avere sempre voglia di musica senza troppi paletti!