mercoledì 7 maggio 2025

Articolo sulla PFM, da Sounds, 1° maggio 1976


1° maggio 1976

Ecco la recensione del sesto album di questa band progressive rock italiana. È stato il primo album con il loro nuovo cantante Bernardo Lanzetti e anche il primo con testi scritti originariamente in inglese. Al signor Fielder è piaciuto.

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Recensione dell'album di Hugh Fielder

La PFM ha scelto un momento propizio. Con i King Crimson ormai un ricordo e gli Yes impegnati nei loro progetti solisti, si apre uno spazio per un'altra band desiderosa di diffondere le proprie radici nel fertile terreno del pomp-rock. "Chocolate Kings" sancisce il diritto della PFM a una significativa crescita, e il loro attuale tour in Gran Bretagna dovrebbe favorirne la piena fioritura.

Già saldamente affermata come la migliore band rock italiana, la PFM ha chiaramente puntato al mercato anglofono con questo nuovo album. Hanno scritto tutti i testi in inglese (abbandonando la collaborazione con Pete Sinfield) e, per aumentarne l'efficacia, hanno aggiunto il cantante Bernardo Lanzetti. La voce di Lanzetti presenta una sorprendente somiglianza con quella di Roger Chapman (ex Family e ora Streetwalkers); così marcata che inizialmente distoglie dall'immagine energica che quella voce solitamente evoca. Solo superata questa prima impressione, il mio apprezzamento per l'album è cresciuto costantemente, culminando con l'ultimo brano, "Paper Charms".

La PFM non è certo una sconosciuta da queste parti. Il coinvolgimento con Pete Sinfield dei Crimson e il loro album "The World Became The World" avevano già costruito una solida reputazione. Deve essere stata quindi una forte tentazione quella di seguire una strada più sicura, cercando di inserirsi nel circuito dei grandi. Invece, "Chocolate Kings" è un lavoro piuttosto audace che esplora diverse nuove aree, integrandole con lo stile distintivo della band.

La loro abilità principale, che manca a molti esponenti britannici dello stesso genere, è la capacità di trasformarsi in uno splendido jazz-rock, rompendo la formula standard del pomp-rock, che a volte rischia pericolosamente di scadere nell'autoparodia.

A ciò si unisce un suono piacevolmente spontaneo. Chiaramente non amano le stravaganze da studio a 224 tracce, e si notano poche sovraincisioni o massicci strati di tastiere a sovraccaricare l'ascolto.

A parte questo, devo ammettere che i testi a volte risultano un po' insipidi, ma non è un difetto costante e funzionano bene nella title track che conclude il primo lato.

È l'influenza jazz-rock, come accennato, a conferire un tocco positivo a questo album. I primi due brani, "From Under" e "Harlequin", mostrano entrambi un raffinato lavoro strumentale, in particolare del chitarrista Franco Mussida. La title track presenta un'asprezza decisamente marcata, insolita per questo genere musicale, ma che aggiunge indubbiamente una gradita aggressività.

Il secondo lato presenta solo due brani, ed entrambi permettono alla PFM di rilassarsi ed espandere le proprie idee con maggiore agio. "Out Of The Roundabout" ha una linea vocale piuttosto banale, ma offre molto di più a livello strumentale, scivolando persino in un leggero tocco jazz per un momento, mentre "Paper Charm" ha probabilmente la melodia migliore dell'album e una superba struttura strumentale con un efficace apporto di flauto e violino da parte di Mauro Pagani.

Il concept di "Chocolate Kings" trae ispirazione dall'arrivo dell'esercito americano in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale, quando distribuirono barrette di cioccolato ai bambini come gesto amichevole. La PFM ritiene che la situazione stia cambiando, almeno musicalmente. Il paragone potrebbe essere che stanno diventando una delle poche band europee ad aver ottenuto un'ampia accettazione in Gran Bretagna.





martedì 29 aprile 2025

Bernardo Lanzetti: un omaggio sonoro a quarant'anni di voce, accadeva nel 2013




L'iniziativa "VOX 40", del 2013, si staglia nella cronologia della musica italiana come un evento singolare, un faro puntato sulla carriera di un artista dalla voce inconfondibile e dall'impronta profonda: Bernardo Lanzetti. Questo appuntamento speciale non fu semplicemente un concerto, ma una vera e propria celebrazione di quattro decenni di dedizione musicale, un omaggio sentito a un protagonista della scena, in particolare nell'ambito del progressive rock che in Italia ha trovato una fertile e originale declinazione.

Il cuore pulsante del "VOX 40" risiedeva nella volontà di ripercorrere le molteplici sfaccettature del cammino artistico di Lanzetti. Dagli esordi vibranti con gli Acqua Fragile, band seminale del progressive italiano, al periodo intenso e ricco di successi con la Premiata Forneria Marconi (PFM), fino all'esplorazione di sentieri sonori più personali e sperimentali nella sua carriera solista e nei progetti più recenti, l'evento ha offerto uno sguardo caleidoscopico sulla sua evoluzione musicale.

Il titolo stesso dell'iniziativa, "Forty Years of Voice Impossible" (Quarant'anni di Voce Impossibile), non era casuale. Esso intendeva porre l'accento su quella che è sempre stata la cifra stilistica di Lanzetti: una voce potente, versatile e capace di spaziare tra registri ed emozioni con una naturalezza disarmante. L'evento mirava a celebrare questo strumento unico, mettendone in luce le diverse sfumature attraverso le varie performance proposte.

"VOX 40" si è trasformato in un vero e proprio crocevia di talenti e affetti. Il palco ha accolto musicisti e amici che hanno condiviso con Lanzetti tappe significative del suo percorso. La presenza di membri originali degli Acqua Fragile ha rievocato le radici progressive, mentre l'apporto dei musicisti della Chocolate Kings Band ha ripercorso il periodo PFM. La partecipazione di altri ospiti ha arricchito ulteriormente la serata, trasformandola in un abbraccio collettivo all'artista.

L'iniziativa non si è adagiata sulla semplice riproposizione nostalgica dei successi del passato. Un elemento di grande originalità è stata la reinterpretazione di alcuni brani, come nel suggestivo caso della sezione "Acqua Fragile per Orchestra". Gli arrangiamenti curati da Mariano Speranza e l'esecuzione da parte della Tango Spleen Orchestra hanno donato nuova linfa vitale a composizioni iconiche, dimostrando la loro intrinseca bellezza e la capacità di adattarsi a nuove vesti sonore.

"VOX 40" è andato oltre la semplice commemorazione. È stato un atto di riconoscimento del profondo e duraturo contributo di Bernardo Lanzetti alla musica italiana, in particolare al genere progressive che ha contribuito a definire e arricchire. L'evento ha offerto un palcoscenico ideale per celebrare la sua longevità artistica, il suo talento vocale ineguagliabile e la sua passione contagiosa per la musica.

Una serata speciale e memorabile che ha saputo coinvolgere colleghi, amici e, soprattutto, i tanti ammiratori che lo hanno seguito con affetto per quattro decenni di "voce impossibile".





giovedì 24 aprile 2025

1974: Acqua Fragile, “Mass-Media Stars”, dietro lo schermo della disillusione mediatica


Mass-Media Stars, secondo album degli Acqua Fragile, pubblicato nel 1974, ultimo della prima fase legata ai seventies, si presenta come un'opera di raffinata evoluzione per la band, giungendo purtroppo come un prematuro canto del cigno. Forte del sostegno del manager Franco Mamone, figura chiave anche per la Premiata Forneria Marconi, il disco prosegue il percorso intrapreso con il debutto omonimo, mantenendo il cantato in inglese con un occhio al mercato statunitense, ma affinando notevolmente la struttura compositiva e la dinamicità dei brani.

L'analisi dei testi forniti delinea chiaramente una maturazione stilistica che, pur affondando le radici nel fertile terreno del progressive anglosassone, strizza l'occhio con decisione alle sonorità più elaborate e teatrali. Questa influenza si manifesta in una maggiore complessità degli arrangiamenti, in un uso più audace delle tastiere e in una generale sensazione di movimento e varietà all'interno dei singoli brani.

L'opener "Cosmic Mind Affair" è un biglietto da visita efficace di questa evoluzione. La voce evocativa di Bernardo Lanzetti ci introduce in un universo sonoro ricco di colori, sostenuta da fraseggi chitarristici di pregio e da un denso impasto sonoro di cori e tastiere. La sezione ritmica, ben evidenziata, tesse una trama solida e dinamica. L'attenzione ai dettagli è palpabile, con i giochi vocali che riprendono il tema iniziale e un intermezzo di synth particolarmente curato, dimostrando una consapevolezza compositiva più matura rispetto al passato.

"Bar Gazing" offre un contrasto affascinante, immergendoci in atmosfere più delicate e sognanti. Qui, la celebre vocalità di Lanzetti si dispiega in vocalizzi gentili e in passaggi più potenti, a seconda delle esigenze del brano, confermando il suo talento interpretativo. La recensione la definisce giustamente un "capolavoro" per la sua capacità di creare un'emozione palpabile.

La title track "Mass-Media Stars" irrompe con energia, caratterizzata da un interplay vivace tra chitarre e tastiere sempre in primo piano. Il brano non concede un attimo di tregua, mantenendo un flusso costante e piacevolmente variopinto. Ancora una volta, emerge la tendenza del vocalist a "giocare" con la propria voce, interpretando diverse sfumature all'interno del pezzo, un tratto che lo accomuna, come giustamente notato, a Peter Gabriel.

"Opening Act" conferma la cifra stilistica del gruppo. Dopo un'introduzione vocale peculiare, la canzone si sviluppa in sezioni strumentali di notevole bellezza, arricchite da guizzi vocali e culminanti in un finale corale. Questa struttura evidenzia la capacità della band di bilanciare momenti puramente strumentali con la potente espressività della voce.

"Professor" si distingue per una prima parte strumentale particolarmente elaborata, interrotta dall'ingresso di cori e sintetizzatori, elementi sonori che permeano l'intero album. Il finale, purtroppo solo abbozzato, viene definito "straordinario" e lascia un senso di incompiuto, un rimpianto per ciò che avrebbe potuto essere sviluppato ulteriormente.

"Coffee Song" riassume in modo efficace lo stile distintivo degli Acqua Fragile, un brano piacevole e armonioso che cattura appieno la sinergia tra Lanzetti e la sua band. Il motivo principale che accompagna l'ascoltatore fino alla fine lascia un velo di amarezza, consapevole del fatto che "Mass-Media Stars" rappresenta l'ultima testimonianza di un gruppo che avrebbe avuto ancora molto da offrire al panorama progressive italiano.

Le note aggiuntive e la lista dei musicisti confermano la formazione talentuosa della band e il contributo di figure di spicco come Claudio Fabi alla produzione e la Premiata Forneria Marconi come produttori, un legame che sottolinea ulteriormente le affinità musicali tra i due gruppi.

In conclusione, Mass-Media Stars non è semplicemente un seguito del debutto, ma un album che testimonia una crescita artistica significativa degli Acqua Fragile. Pur mantenendo un'identità progressiva ben definita, la band esplora territori più art rock e sperimentali, con una maggiore attenzione alla complessità degli arrangiamenti e all'uso delle tastiere. La voce carismatica di Bernardo Lanzetti rimane un elemento centrale, ma si inserisce in un tessuto musicale più ricco e stratificato.

Mass-Media Stars rimane un esempio prezioso e originale del rock progressivo italiano degli anni '70, un album che richiede un ascolto attento per apprezzarne appieno le sue molteplici sfumature e la sua indubbia ricercatezza.

Mass-Media Stars fu pubblicato dalla Dischi Ricordi nel dicembre del 1974.

 

Tracce

Testi di Bernardo Lanzetti, musiche di Piero Canavera


Lato A

Cosmic Mind Affair – 7:19

Bar Gazing – 5:06

Mass-Media Stars – 6:53

Durata totale: 19:18 

Lato B

Opening Act – 5:40

Professor – 6:49

Coffee Song – 5:56

Durata totale: 18:25

 

Musicisti

Bernardo Lanzetti - voce, chitarra elettrica, chitarra acustica a sei e otto corde

Gino Campanini - chitarra elettrica, chitarra acustica, mandolino, voce

Maurizio Mori - tastiere

Franz Dondi - basso

Piero Canavera - batteria, percussioni, chitarra acustica, voce

Note aggiuntive

Claudio Fabi - pianoforte (brano: Opening Act), produttore

Premiata Forneria Marconi - produttori

Gaetano Ria - tecnico del suono

 

 

martedì 15 aprile 2025

Bernardo Lanzetti ci introduce al Mag.00


            

Articolo del 14 aprile

 “La Stampa” di Torino


Il racconto di Bernardo

Tragica e immorale la condizione della musica nel mondo e, come spesso accade, l’Italia sa essere la portabandiera di chi umilia gli artisti della musica, costretti a farsi da parte a favore di personaggi discutibili, e i tecnici del suono, relegati a smanettare il solo autotune.

Ecco però che ci sono soggetti che inventano nuovi modi per produrre musica e suoni che non sono destinati al cosiddetto mercato, quello monopolizzato dai dee-jay, dalle major e dai loro rapper, per intenderci.

Certo, gli studi sulla vocalità e le sue sperimentazioni possono considerarsi ancora agli inizi per quanto ne concerne l’applicazione, ma già ci sono pubblicazioni scientifiche che ne proiettano l’uso per curare patologie mediche mentre, da sempre, si celebrano i benefici sull’umore e la psiche.

Trovo il campo fantastico e stimolante, permette di bypassare i discografici, i media musicali mainstream, e aprire nuovi orizzonti.

Parallelamente alla mia attività di compositore e performer, nel mio piccolo, sto sperimentando con l’elasticità del mio apparato vocale e con l’insegnamento cosiddetto “modeling” ovvero: si impara a cantare guardando oltre che ascoltando. Dopo trent’anni anche il mio Glovox, guanto munito di sensori che trasforma la voce umana in uno strumento elettrico monofonico, ha trovato riscontro in più di un ambiente.

È così che Riccardo Cerutti, sound engineer e sperimentatore mi ha contattato per raccontarmi la sua invenzione, Mag.00 sapendo che le mie orecchie lo avrebbero ascoltato.

Riccardo Cerutti


Breve storia del Mag.00


Mi presento, sono Riccardo Cerutti, esercito la professione di fonico da diversi anni ed ho collaborato alla realizzazione alcuni progetti nel campo dell’audio e dell’acustica per aggiungere migliorie da applicare ai sistemi in uso.

Ho deciso di creare questo diffusore acustico da destinare agli atleti non vedenti dopo aver collaborato per la creazione di un sistema dedicato al pubblico ipovedente ed installato nello stadio di San Siro per l’AC Milan.

Confrontandomi con l’allenatore della nazionale di sci alpino, ho capito che per migliorare la sciata degli atleti, bisognasse ottenere un diffusore acustico leggero, performante dal punto di vista della potenza e della pressione, aumentando la direzionalità del suono, creando quindi un “corridoio sonoro” per fornire più informazioni al concorrente, permettendogli di aumentare sicurezza e di conseguenza velocità.

Ho progettato e realizzato il MAG.00 sulle informazioni datemi da Chiara Mazzel, sciatrice paralimpica non vedente, come un sarto cuce un abito addosso al proprio committente. 

È un prodotto costruito artigianalmente, non di produzione industriale, mirato alle esigenze individuali di chi pratica sport necessitando di aiuto, ciò non toglie che possa essere utilizzato in altre situazioni come, ad esempio, ausilio alle guide nei musei, negli eventi o in qualsiasi locazione in cui si richieda una piccola diffusione audio senza allacciamento alla rete elettrica.

Risultato: Chiara e Fabrizio, la guida, sono riusciti ad abbattere i cronometraggi precedenti di parecchi secondi che nello sci sono un’eternità. Ecco le dichiarazioni di Chiara dopo aver utilizzato e preso confidenza con il Mag.00 che ricorda inoltre il famoso cartone animato di mister Magoo.

Con MAG.00 sto riuscendo ad affrontare le mie sessioni di allenamento e gara con molta più sicurezza rispetto al sistema utilizzato in precedenza. Il suono è altamente direzionale, riesco perfino a capire se mi sono spostata di mezzo metro a destra o a sinistra rispetto alla guida che mi precede e quindi mi riallineo a lei grazie alla notevole acustica dell'apparato. La cosa che più mi ha stupito è che finalmente sono in grado di percepire la profondità, riesco a capire se la guida si sta allontanando da me e quindi posso dirgli di rallentare!”.










giovedì 10 aprile 2025

IL TEATRO di Bernardo Lanzetti-3° parte



Jago in Mister O

Video estratto dallo spettacolo "Rock Artista" a Villa Lanfranchi (Parma) nell'estate 2008.
Bernardo, con Stefania Rava, canta "Moon of Alabama", un brano già interpretato da artisti come Jim Morrison e David Bowie.






sabato 5 aprile 2025

IL TEATRO di Bernardo Lanzetti-2° parte


Nel 1988, in occasione del "Festival Due Dimensioni", alla sua prima esperienza al Teatro 2 di Parma, anche il sottoscritto Bernardo Lanzetti si "faceva in due".
Terminate le prove de "L'Opera da tre Soldi" in una delle sale, ecco che mi precipitavo nella sala accanto per il "Porgy & Bess".
Dal mondo Brechtiano (anche se l'opera era in Italiano), in un attimo, si passava al blues sinfonico di Gershwin in lingua originale del profondo sud confederato.
Durante le prove de "L'Opera da tre soldi", in un passaggio orchestrale "PP-pianissimo" smisi di cantare perché assolutamente convinto che l'abbassamento improvviso di volume fosse causato da un'interruzione della corrente elettrica!
Nel Recital con Silvano Pantesco, interpretavo anche "Surabaya Johnny". Il fatto è che cantavo in tedesco, con un improbabile accento, un testo assolutamente femminile!


Durante le repliche del "Polifemo", poiché si era sul palco del Teatro Regio a piedi nudi, mi fu assegnato il camerino della "Soprano" essendo l'unico fornito di bidet e quindi utile per il lavaggio dei piedi dopo ogni spettacolo.
In "West Side Story", le parti femminili erano affidate alla cantante Candace Smith per cui si veniva a creare una curiosa situazione: l'italiano Bernardo cantava in americano la parte di Tony, mentre l'americana Candace cantava, con accento latino, la parte della portoricana Maria. Esilarante era vedere la perplessità del pubblico quando Maria, nelle parti recitate, mi metteva in guardia circa suo fratello che nell'opera si chiama giustappunto "Bernardo"!
Nel '97, per "Kaddish" dramma tratto dall'omonimo poema di Allen Ginsberg, il "Teatro Arsenale" mi chiese di musicare alcuni brani e di cantarli in scena mentre, per le parti strumentali, riuscii a coinvolgere Damiano Della Torre, un giovane polistrumentista di talento con cui all'epoca già collaboravo intensamente soprattutto in situazioni live. Alla prima teatrale ebbi l'onore di conoscere Fernanda Pivano delle cui traduzioni il lavoro si avvaleva.
Ora, esattamente 3 anni dopo la PFM arrivava ad una collaborazione con la Pivano ed inseriva Damiano nel suo organico.
Singolare è il fatto che da quel momento il Della Torre sembra aver perso i miei recapiti.
A metà degli anni '80, pensai un manifesto in occasione di un mio tour nelle birrerie.
Poiché, insieme al chitarrista Marco Colombo, veniva privilegiato un repertorio Rock ma ci si avvaleva di mezzi elettronici -per l'epoca- molto avanzati, feci realizzare un manifesto, in bianco e nero, ispirandomi ad una foto dello scrittore William Burroughs. Fu così che venni fotografato vestito con giacca, cravatta e cappello esattamente come l'anziano Bill. Esattamente come 15 anni dopo nel lavoro teatrale Mr.Burroughs/Mr. Bladerunner!



Prometto di procurare la foto di quel manifesto.
Bernardo Lanzetti


Cast Mister O

Recital con Silvano Pantesco





lunedì 31 marzo 2025

IL TEATRO di Bernardo Lanzetti-1° parte




Bernardo Lanzetti si avvicina al Teatro nel 1988 quando il gruppo di musicisti classici denominato "Orchestra Due Dimensioni" lo contatta per interpretare produzioni, in forma di Oratorio, de " L'Opera da tre soldi" e "Porgy Bess" nell'ambito di un festival musicale al "Teatro 2" di Parma.
Con la direzione d'orchestra di Giorgio Gaslini, il primo lavoro avrà un fortunato seguito con altri allestimenti, prima con l'Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano e, successivamente, con il Teatro di Casalecchio (Bo).
Il 10 Settembre 1993, sotto la direzione di C. Ciampa, Bernardo è di nuovo protagonista dell'opera di K.Weill-B.Brecht alla XIV Rassegna "Benevento Città Spettacolo".
Nell'opera blues sinfonica di G. Gershwin, accompagnato dai 50 elementi dell'Orchestra "Due Dimensioni" diretta da A. Nidi, il Lanzetti si trova invece ad interpretare tutte le parti maschili nella memorabile serata del 31/12/1988.


L'anno dopo, sempre al Teatro 2 di Parma, Bernardo Lanzetti è tra gli Interpreti di "Requiem" di Alessandro Nidi, testi di Sam Shepard, concerto per Voci Soliste, Coro e sintetizzatori.
Viene anche registrata una versione in studio per l'etichetta "Ottava".
Parallelamente a queste produzioni, Bernardo Lanzetti e Silvano Pantesco, conosciutisi sul palco dell'Opera da Tre Soldi, danno vita ad un Recital che li vede interpreti del meglio dei "songs" del '900, nei luoghi classici dei teatri ma anche in spazi insoliti quali cabaret e discoteche.


Nel '91, con il "Teatro delle Briciole" di Parma, Bernardo è Polifemo nell'Opera omonima in scena al Teatro Regio di Parma dal 10 al 21 Maggio.
L'Opera di A. Nidi, tratta dal IX libro dell'Odissea con la traduzione di Rosa Calzecchi Onesti, vede bambini interpreti e musicisti di un progetto di lavoro "adulto" e d'avanguardia.
Il "Polifemo" verrà riproposto anche a Marsiglia, sull'isola che la fronteggia, nell'ambito di un singolare Festival Internazionale del Teatro.


Con "l'Orchestra Toscanini" di Parma, nel 1992, Bernardo interpreta Tony in una produzione-oratorio di "West Side Story" di Leonard Bernestein.
La collaborazione con Giorgio Gaslini riprende nel 1996 quando Bernardo interpreta il ruolo di Jago nella prima assoluta a Verona dell'opera Jazz "Mr. O".


Nel '97 Bernardo lavora a "Kaddish" dramma tratto dall'omonimo poema di Allen Ginsberg. Nell'allestimento teatrale del "Teatro Arsenale", in replica l'anno successivo al Teatro Litta, l'artista interpreta in scena canzoni da lui scritte appositamente. Il brano "Oh Mother", ispirato a Kaddish, è presente nel CD "Master Poets".
Nel 2000/01 per Mr. Burroughs/Mr. Bladerunner, un lavoro teatrale tratto dagli scritti di William Burroughs, il Lanzetti torna di nuovo a lavorare per il Teatro Arsenale. Questa volta arriva anche a recitare nel ruolo di una specie di "Assistente del Virus". Le musiche sono firmate anche da D. Mazzoli mentre l'esecuzione in scena è affidata interamente al Lanzetti che si avvale dei suoi personalissimi strumenti elettronici per la vocalità unitamente al suo potente e singolare canto.


Nel Novembre 2001 Bernardo interpreta con grande personalità “Fango”, un singolare "Macbeth" ispirato all’opera di W. Shakespeare con allestimento del "Teatro delle Briciole", regia di Letizia Quintavalla e musiche di Giuseppe Verdi.



Nel 2007  A Bresso e poi al Teatro Arsenale partecipa al Progetto Céline ne LA CHIESA. Considerata un’anticipazione del “Viaggio al termine della notte”, “La Chiesa” è un testo poco frequentato. Le disavventure di Bardamu, ”un ragazzo senza importanza collettiva, appena un individuo”, si rincorrono lungo un itinerario che va dalle colonie africane all’ambiguo mondo del teatro newyorchese, dalle sale della Società delle Nazioni alla periferia parigina. Una commedia divertita e feroce: La verità è la morte. La vita non è che un’ebbrezza, una menzogna. Fragile e indispensabile.


mercoledì 26 marzo 2025

Per Giorgio Gaslini-2° parte

 


La seconda parte del ricordo di Giorgio Gaslini da parte di Bernardo Lanzetti.

La prima è fruibile al seguente link:

https://bernardolanzetti.blogspot.com/2025/03/per-giorgio-gaslini-prima-parte.html

Un'altra produzione de "L'Opera Da Tre Soldi" mi vedeva impegnato con l'Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, sempre con il Maestro Giorgio Gaslini a dirigere. Non ricordo in quale teatro ma non posso dimenticare che, giusto prima di salire sul palco, quando il timore e l'ansia sembravano quasi palpabili, Giorgio disse a tutti:

"Ragazzi, non abbiate timore. La musica non l'abbiamo inventata noi! Noi siamo qui per goderne e divertirci!”

Dopo l'ennesima replica del lavoro di Weill/Brecht, andai a trovare il Maestro Gaslini a Milano. Ricordando che egli aveva studiato tutto lo studiabile nel campo della musica, gli dissi che avevo davanti un paio di mesi senza impegni e avrei voluto dedicarli a qualche studio di perfezionamento nel canto. Alzando il braccio e la mano in alto, Giorgio mi disse: "Bernardo, sei già qui in alto! Perché vuoi studiare un nuovo percorso per arrivare dove già sei? Magari mancando l'obiettivo?"

Grazie, Giorgio.

Bernardo


domenica 23 marzo 2025

Per Giorgio Gaslini-Prima parte


 

Per Giorgio Gaslini…

Conoscevo di nome il maestro Giorgio Gaslini e al primo incontro ero un po’ intimorito per tutto il suo passato e presente ma, quasi subito, trovai un musicista preparatissimo ma anche colto e sensibile.

A Parma, al Teatro Due, in occasione del Festival Due Dumensioni, era in programma, L'Opera Da Due Soldi di K. Weill/ B.Brecht, eseguita in forma di oratorio, ovvero senza recitazione.

Mi era toccata la parte di Mackie Messer, delinquente, assassino e magnaccia. Provavo un certo disagio, già alle prove, a dover presentarmi con il primo brano assegnatomi perché altro non è che un brevissimo intervento, "Che importa dove, quando è perché, l'amore c'è o non c'è", da cantare dolcemente con un fil di voce. Il Maestro intuì la mia preoccupazione e mi disse: "Bernardo vai tranquillo, questo è un "falsettone" e tu sai farlo a dovere!"

Continua...


Bernardo Lanzetti




venerdì 21 marzo 2025

Il compleanno di Mussida e Fico Piazza

Con la PFM

Oltre ad aver condiviso il palco per molti anni, prima con i "Quelli" poi con la "Premiata Forneria Marconi", Franco Mussida e Giorgio “Fico” Piazza condividono anche il compleanno, essendo nati entrambi il 21 marzo!

Happy Birthday!

Bernardo



 I Quelli - 1966 al Paip's di Milano









mercoledì 5 marzo 2025

Bernardo Lanzetti: parliamo di testi

 


Isoliamo alcuni titoli tra il 1973 e il 1978, periodo che abbraccia gli inizi dell'Acqua Fragile e la PFM con il cantante solista.


Parliamo di Testi

Scegliamo, in ordine cronologico, alcuni dei brani che Bernardo Lanzetti non solo ha cantato e suonato ma di cui è anche autore riconosciuto del testo. 

1973

Three Hands Man, dallʼalbum “Acqua Fragile”.

“Tremàn” è unʼespressione che, nel dialetto del paese di origine di Bernardo Lanzetti (Casalmaggiore in provincia di Cremona), significa “tre mani”.

 Lui è un “tremàn”, uno che ha due mani per prendere tutto e una apposta per non dare niente a nessuno! 

Bernardo ha usato questa espressione per descrivere il nuovo capitalista, quello che oggi potrebbe essere definito il “capitalista sovranazionale”.

1974

Lʼalbum “Mass Media Stars”, sempre dellʼAcqua Fragile, ha un titolo emblematico e profetico. Il brano omonimo potrebbe essere uno dei classici del Prog internazionale.

1975

Nellʼalbum “Chocolate Kings” (PFM), il testo di “Out Of The Roundabout” è un trattato poetico sui cambiamenti climatici, espresso, si noti bene, quasi cinquant’anni fa.

È lʼunico che porta la firma del Lanzetti, riconoscimento avuto, dopo rivendicazioni, a oltre 25 anni dalla prima pubblicazione!

1977

Lʼalbum “Jet Lag” (PFM) si svolge attorno a un concept interamente attribuito ancora a Bernardo Lanzetti.

Nei concerti, molti brani iniziavano già dalla loro presentazione. La band improvvisava introduzioni strumentali su cui il vocalist recitava i temi che poi venivano proposti con il canto.

1978

Per lʼalbum “Passpartù” (PFM), i quattro quinti della band e il produttore Claudio Fabi affidarono la stesura dei testi, in italiano, a Gianfranco Manfredi.

Nello spirito visionario di quei brani, Bernardo scrisse “Fantalità”, canzone che entrò nel disco solo grazie allʼinsistenza di Loredana Pezzoni, la moglie di Franco Mussida.




lunedì 24 febbraio 2025

Gli auguri a Pieremilio Canavera nel giorno del suo compleanno...

Compie gli Anni Pieremilio Canavera, batterista degli Acqua Fragile.

Bernardo lo ricorda in un momento del passato e in uno più recente.

Auguroni Pieremilio!!!

1972, Acqua Fragile in Tour, al sud, con la Premiata Forneria Marconi.

In camerino di uno dei teatri, probabilmente a Cosenza, Bernardo Lanzetti e Pieremilio Canavera stanno lavorando agli arrangiamenti di alcune delle musiche che entreranno nel primo album della band nell’anno seguente.

Nel frangente, Bernardo ha passato la sua Gibson SGN a Piero.

Verosimilmente, con l’Instamatic del vocalist, qualche collega della band è autore dello storico scatto.

A Veruno nel 2019...









venerdì 21 febbraio 2025

Il pensiero di Jim Picquet a proposito del vecchio amico Bernardo Lanzetti


Il ricordo di Bernardo Lanzetti…

Jim Piquet è un compagno di scuola del Texas. Non ci frequentavamo molto perché lui era molto impegnato come giocatore di Football nella squadra della scuola. Alcuni anni fa mi scrisse per rivelarmi che suonava anche la tromba. La cosa più emozionante che gli era capitata era suonare in una band di 60 elementi al Memorial di B B King! Toccante quanto mi scrive dopo aver visto il mio ultimo post su fb.


Il pensiero di Jim…

Quando sei posseduto da un battito interiore che ti spinge a cantare e a cercare di comunicare ideali più grandi della vita… diventi un BERNARDO che attraversa le barriere culturali e linguistiche per elevare gli spiriti terreni di cuori - e menti - meno dotati.



giovedì 20 febbraio 2025

giovedì 30 gennaio 2025

Andrea Scanzi/Anna Bischi Graziani/Franz Di Cioccio/PROG & Dintorni

 


Andrea Scanzi/Anna Bischi Graziani/Franz Di Cioccio/PROG & Dintorni


Recentemente PROG & Dintorni ha riproposto un articolo di anni fa apparso sul Fatto Quotidiano, un’intervista di Andrea Scanzi ad Anna Bischi, la vedova di Ivan Graziani, a vent’anni dalla sua scomparsa.

Interessante il ricordo di Anna su quanto Ivan, il cantautore più rock’n roll della musica italiana, aveva a lei confidato riguardo la sua fuoriuscita dalla PFM dopo sei mesi di lavoro al progetto di quello che sarebbe diventato l’abum “Chocolate Kings”.

Sempre P&D non esita poi a riportare anche la replica di Franz Di Cioccio a quanto raccontato da Anna, intervento pure apparso sul quotidiano.

Balza all’occhio la vivacità dell’unico referente dei marchi “Premiata Forneria Marconi” e PFM che, dopo aver difeso, a pieno diritto, le decisioni della band in merito alla scelta del proprio cantante solista, si spinge fino a celebrarsi come propiziatore della carriera artistica di Ivan Graziani (?) e della composizione del suo brano “Monna Lisa” in quanto Ivan sarebbe stato folgorato dal celeberrimo quadro di Leonardo visto solo grazie al viaggio a Parigi con la PFM, omettendo il fatto che il cantautore aveva già frequentato ben due istituti d’arte!

Perché interveniamo in merito tutto ciò?

Ebbene poiché Anna, tra le altre cose, aveva accennato alle perplessità di Ivan in merito all’organizzazione della band con cui e per cui egli avrebbe dovuto lavorare, si accenna pure alla figura di Anita Ferrari (RIP 2016) da lui raccontata come strategica in tutto l’apparato dietro alla band e motivo perlomeno di perplessità. Anche in qualità di ex marito, il Di Cioccio nega questa interpretazione definendo la sua ex una semplice ragioniera e collaboratrice in ufficio.

Pensate la sorpresa di Bernardo Lanzetti che, subentrato a Ivan Graziani solo tre giorni prima di entrare in sala di registrazione ma anni dopo aver lasciato la PFM, inseguendo le royalties a lui spettanti, scopre che sono raccolte da Anita Ferrari, intestataria e proprietaria della società MADIMUD. Poiché la Signora continuava a negare il pagamento delle somme dovute al cantante di Chocolate Kings, Jet Lag e Passpartù, Bernardo ha dovuto fare causa una prima e una seconda volta, negli anni, sempre con successo anche quando è stato necessario insistere contro la multinazionale che distribuiva quelle registrazioni.

Successivamente anche una terza causa si è chiusa, sempre a favore del Lanzetti pur se, nel frangente, la MADIMUD era stata ceduta a una delle figlie.

Poiché Bernardo Lanzetti risulta uno dei pochi artisti italiani che, da anni,  si batte, a tutto campo, con determinazione e successo per i propri diritti, augurando ai colleghi uguale atteggiamento e risultati, si auspica che tutti coloro che lavorano nei media si sforzino di documentarsi al meglio sugli argomenti trattati non dando per scontato che terzi a cui si concede molto benevolmente di intervenire conoscano o desiderino raccontare tutta la verità magari screditando soggetti incolpevoli.





mercoledì 8 gennaio 2025

PFM: accadde l'8 gennaio del 1976

Sicuramente i componenti della P F M del 1976 non avranno dimenticato l'8 gennaio 1976, giorno in cui al Palazzo dello Sport di Roma si tenne un concerto per sostenere "la resistenza Palestinese", con la presenza di Di Cioccio e soci.

Nobile gesto, ma la band - in procinto di effettuare un grande tour nel Nord America con artisti del calibro di Peter Frampton, Santana, Chicago -, si vide "revocato" il contratto, perché molti manager americani di origine israeliana non videro di buon occhio questo schierarsi a favore dell'OLP Palestinese.

In parole povere furono banditi dai circuiti rock americani e persero, forse, l'occasione di diventare in quel momento delle rock star a livello mondiale!

Chapeau alla Premiata per la loro coerenza!

Wazza