Andrea Scanzi/Anna Bischi
Graziani/Franz Di Cioccio/PROG & Dintorni
Recentemente PROG & Dintorni ha riproposto un
articolo di anni fa apparso sul Fatto Quotidiano, un’intervista di Andrea
Scanzi ad Anna Bischi, la vedova di Ivan Graziani, a
vent’anni dalla sua scomparsa.
Interessante il ricordo di Anna su quanto Ivan, il cantautore
più rock’n roll della musica italiana, aveva a lei confidato riguardo la sua
fuoriuscita dalla PFM dopo sei mesi di lavoro al progetto di quello che sarebbe
diventato l’abum “Chocolate Kings”.
Sempre P&D non esita poi a riportare anche la replica di Franz Di Cioccio a quanto raccontato da Anna, intervento pure apparso sul quotidiano.
Balza all’occhio la vivacità dell’unico referente dei marchi
“Premiata Forneria Marconi” e PFM che, dopo aver difeso, a pieno diritto, le
decisioni della band in merito alla scelta del proprio cantante solista, si
spinge fino a celebrarsi come propiziatore della carriera artistica di Ivan
Graziani (?) e della composizione del suo brano “Monna Lisa” in quanto Ivan
sarebbe stato folgorato dal celeberrimo quadro di Leonardo visto solo grazie al
viaggio a Parigi con la PFM, omettendo il fatto che il cantautore aveva già
frequentato ben due istituti d’arte!
Perché interveniamo in merito tutto ciò?
Ebbene poiché Anna, tra le altre cose, aveva accennato alle perplessità di Ivan in merito all’organizzazione della band con cui e per cui egli avrebbe dovuto lavorare, si accenna pure alla figura di Anita Ferrari (RIP 2016) da lui raccontata come strategica in tutto l’apparato dietro alla band e motivo perlomeno di perplessità. Anche in qualità di ex marito, il Di Cioccio nega questa interpretazione definendo la sua ex una semplice ragioniera e collaboratrice in ufficio.
Pensate la sorpresa di Bernardo Lanzetti che,
subentrato a Ivan Graziani solo tre giorni prima di entrare in sala di
registrazione ma anni dopo aver lasciato la PFM, inseguendo le royalties a lui
spettanti, scopre che sono raccolte da Anita Ferrari, intestataria e
proprietaria della società MADIMUD. Poiché la Signora continuava a negare il
pagamento delle somme dovute al cantante di Chocolate Kings, Jet Lag e
Passpartù, Bernardo ha dovuto fare causa una prima e una seconda volta, negli
anni, sempre con successo anche quando è stato necessario insistere contro la
multinazionale che distribuiva quelle registrazioni.
Successivamente anche una terza causa si è chiusa, sempre a favore del Lanzetti pur se, nel frangente, la MADIMUD era stata ceduta a una delle figlie.
Poiché Bernardo Lanzetti risulta uno dei pochi artisti
italiani che, da anni, si batte, a tutto
campo, con determinazione e successo per i propri diritti, augurando ai
colleghi uguale atteggiamento e risultati, si auspica che tutti coloro che
lavorano nei media si sforzino di documentarsi al meglio sugli argomenti
trattati non dando per scontato che terzi a cui si concede molto benevolmente
di intervenire conoscano o desiderino raccontare tutta la verità magari screditando
soggetti incolpevoli.