mercoledì 2 aprile 2014

Bernardo e i furti musicali...




Alcuni giorni fa, sul blog di Bernardo Lanzetti è apparso un articolo intitolato (da me, Athos Enrile) “Bernardo Lanzetti e Loredana Bertè”:


Lo scritto prendeva spunto dall’inizio del nuovo tour di Loredana Bertè, ed evidenziava come nella set list pubblicizzata dalla stampa fosse presente il brano “Una sera che piove”, scritto da Bernardo e inserito nell’album “Savoir Faire”, pubblicato da Loredana nel 1984.
Il 19 Febbraio, sul sito DagoSpia.com, tale Alberto Dandolo pubblicava un articolo che raccontava il sold out della Bertè, a Milano.
Nel sunto di presentazione dell’articolo, in buona evidenza, veniva riportato: “Pubblico in delirio quando l’unica grande rocker che abbiamo avuto in Italia ha cantato uno dei cavalli di battaglia gay degli anni ‘80’, - Una sera che piove - di Ivano Fossati”.
Di Ivano Fossati?
A dire il vero all’interno del racconto il recensore modifica l’affermazione, scrivendo di un “album prodotto da Fossati”, cosa corretta, visto che l’ex Delirium si occupò in toto del disco, ma il testo  e la musica, ovvero la canzone nella sua interezza non gli appartengono. Piccole cose? Tutto è relativo.
Il mondo della musica è più che mai attanagliato da un’onda lunga carica di prodotti preconfezionati, costruiti a tavolino - forse con qualche talento - e fatti emergere con obiettivi che sanno tanto di immagine/ businnes e poco di cultura e genuinità.
In questo contesto, sentirsi sottrarre una propria creatura provoca un po’ di amarezza, e certo è che se ci viene tolta anche la soddisfazione di vedere riconosciuto un nostro merito, anzi,  la menzione rsulta traslata verso terzi, viene naturale almeno riproporzionare le cose ristabilendo la verità.
E poi… è davvero una piccola cosa la creazione di una canzone che a distanza di trent’anni è ancora utilizzata da quella che nel sito DagoSpia.com viene definita “l’unica grande rocker che abbiamo avuto in Italia”?
Questo l’articolo originale:



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