Tratto
dal libro “Il respiro del tamburo”, di Gigi Cavalli Cocchi
“Eccoci statici nella seconda metà del ventesimo
secolo, ma potrebbe anche essere il medioevo, ci sarà bisogno di alcuni
cambiamenti ma come saranno mi sfugge. Voglio il futuro ora, voglio tenerlo tra
le mie mani; tutti gli uomini uguali e indomiti, voglio la terra promessa che
però non sembra avvicinarsi di un passo, e Mosè ha fatto il suo tempo...”
(Peter Hammill-The Future Now1978)
Inverno del 2000. I mesi passavano e i Mangala Vallis erano impegnati nella realizzazione del loro primo disco, “The Book Of Dreams”. Dovendo trovare un cantante, coinvolgemmo un musicista ascoltato casualmente in un piano bar sul lago di Garda: Vic Fraja, voce a metà strada fra Peter Gabriel e Phil Collins, praticamente perfetto per le nostre esigenze. Tutto sembrava girare per il verso giusto, quando, alla vigilia della stampa dell’album, Vic lasciò il gruppo per trasferirsi a vivere in Asia.
Dopo lo sconcerto iniziale ebbi un'illuminazione: “The Book Of Dreams” sarebbe diventata un'opera rock con più cantanti, tra cui un ospite speciale di grande prestigio.
Quando ne parlai agli altri, dicendo loro che avevo pensato a Bernardo Lanzetti, ex PFM e Acqua Fragile, credevano scherzassi. L’idea era che il disco fosse diviso in tre parti: una prima interpretata dal nuovo cantante (che avremmo cercato con una serie di audizioni,) una centrale lasciata con Vic e la chiusura con il brano “A New Century”, interpretato da Lanzetti. Quel brano, scritto da Mirco, il nostro chitarrista, risaliva all’indomani dell’uscita di “Chocolate Kings” della PFM, di cui Bernardo era il cantante, e Mirco l'aveva composto immaginandolo interpretato proprio da lui.
Tramite il contatto avuto da Alberto Radius, incontrai Lanzetti che accettò la nostra proposta. Anche le audizioni andarono a buon fine e la scelta cadde su Matteo Setti, in procinto di prendere parte ai provini per le selezioni del cast del “Notre-Dame De Paris”, di Cocciante. Riuscimmo così a concludere la tanto sospirata opera prima e Matteo sarebbe stato poi scelto ad interpretare Pierre Gringoire nel “Notre-Dame”.
Il problema però rimaneva, chi avrebbe cantato dal vivo? Dopo un susseguirsi di nomi trovammo l'uomo ideale: Fabio Mora, che restò con noi per due anni, fino alla sua entrata ne I Rio, di Marco Ligabue.
Della sua collaborazione con noi restano
moltissime registrazioni live in audio e video e un brano, “Pietra Su Pietra”, contenuto
nell'opera rock “Canossa”.
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