Bernardo Lanzetti, inesauribile: grande concerto agli Amici del Po
Al termine generose concessioni di
bis anche perché la gente non si alzava dalla sedia facendogli dire “Ma non
avete voi una casa?” aggiungendo scherzosamente “Se non ve ne andate,
allora andiamo via noi”
C’è una ragione alla base
dell’inesauribile energia di Bernando Lanzetti.
L’abbiamo scoperto alla fine della stratosferica esibizione venerdì sera agli
Amici del Po.
Il grande artista e cantautore da
anni non vive più a Casalmaggiore e nemmeno a Parma, avendo trasferito la
residenza a Castiglione del Lago meraviglioso paese sulle rive del Trasimeno.
L’atmosfera dolce e rilassata del panorama umbro con l’aria pura che vi si respira offrirà certamente un contributo al mantenimento di quella inesauribile e potente voce e alla sua formidabile resistenza fisica. Giustificazioni forse elaborate da una certa invidia da parte dei tanti coetanei presenti allo spettacolo. Settantenni che fanno fatica a salire due rampe di scale stupiti di come Bernardo, a 73 anni compiuti, riesca invece a saltare per due ore di fila sul palcoscenico, senza perdere il fiato.
Dipenderà dal clima, dal relax, dalla
tranquillità conquistata ma alla fine la vera spiegazione è una sola, come lui
stesso lascia intendere, è il talento. Da mesi non si fanno più concerti, per
il lockdown e non c’è modo di tenersi esercitati. Allora quella voce, quell’energia,
quella carica esplosiva sono davvero un dono della natura. E il pubblico di
Casalmaggiore ne ha goduto in pieno grazie ad uno di quei concerti che Lanzetti
si ricorda periodicamente di effettuare nel paese d’origine.
Due anni fa all’Eridanea e stavolta
nella società gemella Amici del Po, grazie al Presidente Paolo Antonini e
all’ideatore della serata Roberto Madesani.
Che dire dello spettacolo, senza ripetere concetti già espressi. Bastava guardare le facce inebriate della gente numerosissima che occupava tutte le sedie nel giardino dell’associazione sportiva tra i campi da tennis e il ristorante. Osservare le labbra di chi, in prima fila, ripeteva a memoria ogni parola in inglese di tutte le canzoni interpretate.
A proposito di questo Lanzetti ha assicurato
di non avere nessun testo davanti al microfono potendo contare su una memoria
infallibile, del cui merito ha ringraziato la mamma.
In prima fila, oltre ai supporter più fedeli, la moglie Amneris sempre presente e sempre elegante, come si addice ad una persona che la moda professionalmente l’ha sempre creata.
Ammirevoli anche tutti gli elementi
che hanno accompagnato Lanzetti, da Piero Canavera, Franco Frassanito, Tommy
Frassanito, Chicco e l’eccezionale solista Andrea Cervetto.
Tre chitarre elettriche più una
acustica (quella di Bernardo) e un basso che hanno dato ai brani una sonorità
costante e completa, nonostante la mancanza delle tastiere.
Un gruppo affiatato e omogeneo che ha
ispirato il nome di Lanzetti and Friends. Hotel California, Sweet home Alabama,
A horse with no name, Unchain my heart, Light my fire, alcune perle
del repertorio di Bernardo per ricordare la sua forte esperienza in terra
americana dove ha costruito la carriera prima di entrare nella Premiata
Forneria Marconi e firmare pezzi per Loredana Berte e sé stesso.
Al termine generose concessioni di
bis, anche perché la gente non si alzava dalla sedia, facendogli dire “Ma non
avete voi una casa?” aggiungendo scherzosamente “Se non ve ne andate, allora
andiamo via noi”.
Finale pirotecnico con il pubblico in
piedi a ripetere ogni sillaba di Gloria, come chiesto da Bernardo, che
al termine si è concesso al contatto con i fans, molti dei quali gli hanno
ricordato i trascorsi casalaschi.
Come quelle presenze sul treno per Parma con l’inseparabile chitarra a tracolla, una quarantina di anni fa.
Ros Pis
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