Bernardo Lanzetti e Amnerys Bonvicini in visita alla Casa Albero di Fregene dell'architetto Giuseppe
Perugini - di origini argentine -, esempio di
Architettura Brutalista.
La casa albero o casa sperimentale progettata da Giuseppe Perugini, Raynaldo Perugini e Uga De Plaisant viene costruita a Fregene alla fine degli anni ‘60. Si tratta di un progetto sperimentale sia nella forma che nell’uso dei materiali, che rimandano all’architettura brutalista caratterizzata dall’uso del calcestruzzo grezzo in facciata. L’edificio sembra quasi sospeso tra gli alti alberi che la circondano, evocando allo stesso tempo l’archetipo del “nido” come luogo sicuro dove nascondersi, studiare, riprendere le forze. La costruzione, in deciso contrasto con le tradizionali abitazioni circostanti, colpisce per il suo singolare aspetto esteriore, con la tessitura delle travi e dei pilastri a vista che sostengono dei volumi prefabbricati, l’impianto non regolare, come anche il recinto del lotto in cemento con inglobate strisce d’acciaio tinte di rosso che riprendono la forma ricurva del recinto stesso.
In quest’opera c’è la volontà di creare un contrasto tra la struttura, con i suoi pilastri che si ergono verso il cielo esprimendo il desiderio di libertà, i gusci appesi che accentuano l’idea di leggerezza della composizione e il materiale grezzo, il calcestruzzo, che allude alla pesantezza.
La casa vuole rappresentare una
sintesi di tutte le intenzionalità progettuali della famiglia Perugini. Come
ricorda il figlio di Giuseppe, Raynaldo: “Essendo tutti e tre architetti
(anche la madre Uga de Plaisant) era un po’ il giocattolo di famiglia, nel
momento della realizzazione ognuno di noi proponeva soluzioni e nascevano
discussioni…era una sorta di grande laboratorio… immaginatevi un plastico in
scala reale! Questa era la casa di Fregene, un plastico al vero in cui ognuno
metteva del suo. Una sorta di bottega globale nella quale lavoravamo tutti e
per ogni problema c’erano un’infinità di soluzioni possibili. Infatti la cura
dei dettagli e la messa a punto di tutte quelle soluzioni che hanno portato
alla casa com’è oggi sono stati affrontati nella messa in opera. La particolare
caratteristica costruttiva la rende un grande gioco di costruzioni…”.
Fa parte di questa dimora "La Stanza della Musica”, una
sfera di vetro e cemento dove la famiglia Perugini amava suonare. L'architetto
Raynaldo stesso è un chitarrista e collezionista di GTR.
Per saperne
di più…
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