Bernardo Lanzetti e lʼarte figurativa
Si può pensare che sia stato come un atto di ribellione quello che portò Bernardo Lanzetti a scegliere gli studi tecnico-scientifici – addirittura chimica – invece dellʼistituto dʼarte che la famiglia e gli insegnanti consigliavano. Fondamentale, comunque, è stata per lui lʼesperienza di un anno di scuola nel Texas per studiare, apprendere la lingua, lo slang e le forme dellʼidioma rock.
Certo il disegno e le espressioni di
arte grafica sarebbero stati per lui una passione sempre latente anche quando per
la musica, esperienza totale iniziata a cavallo degli anni ʼ60-ʼ70, divenne
naturale abbandonare lʼUniversità.
Mentre la chimica si ritroverà poi,
come un catalizzatore, in molti dei lavori discografici di Lanzetti - nei testi
di ogni suo album sono rintracciabili allusioni alla scienza e alla
fantascienza - al contrario la pittura - tele, colori a olio e pennelli -
bussò alla sua porta solo negli anni ʼ90.
Scoprire e vivere ciò che alcuni
definiscono meta-visione ovvero il cervello che continua unʼattività - lʼarte
grafico-pittorica in questo caso - praticata solo occasionalmente negli anni,
ha meravigliato il soggetto spingendolo verso nuove, ardite produzioni.
Trasferitosi in uno studio “ad hoc”,
Bernardo si è così dedicato anche alla pittura, elaborando da autodidatta una
personale tecnica ad olio, nello specifico, il colore viene prima applicato e
poi tolto in parte - operazione ripetuta più volte - fino al raggiungimento
dellʼeffetto desiderato.
Mentre la luce del giorno propiziava i dipinti, nelle ore notturne Bernardo si dedicava alla manipolazione di immagini fotografiche e digitali, arte che solo ora ha trovato il modo di compiersi a pieno, sapientemente guidata da moderni artigiani nei territori della stampa digitale.
In sunto: dopo le primissime esperienze, Lanzetti, ispirato dal mondo anni ʼ60 da lui vissuto anche allʼestero, ha prodotto disegni in linea compositiva con la moda pop, la cartellonistica acida, sempre privilegiando la figura femminile e le sovrapposizioni di immagini, ricordi, sogni e desideri.
Dagli anni ʼ90 con la pittura e, parallelamente, con la manipolazione digitale di immagini fotografiche, la produzione si è evoluta ed arricchita.
Che differenza cʼè fra fare musica e dipingere? Bernardo Lanzetti così risponde:
“Quando si fa musica, occorre
sempre interagire con altri soggetti, siano essi colleghi musicisti,
arrangiatori o ancora tecnici del suono e discografici, quando dipingo sono
solo con i miei fantasmi.”
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